Negli Stati Uniti, precisa la Coldiretti, sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco che piace però molto anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella ed al Collio mentre in Russia sono apprezzati Chianti, Barolo, Asti e Moscato d’Asti ed in Inghilterra Prosecco, Chianti, Barolo. Ma in generale sono i vini del territorio a fare registrare il maggiore incrementi della domanda sia all’estero che a livello nazionale dove, a fronte di una stagnazione dei consumi, è boom per gli acquisti di vini autoctoni con un aumento del 24% di bottiglie stappate per il Pecorino, ma anche del 14% per il Pignoletto fino al 10% di incremento fatto segnare da Falanghina e Negroamaro, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Symophonyiri group relativi al 2012.
Nel tempo della globalizzazione gli italiani, sottolinea la Coldiretti, bevono locale con il vino chilometri zero che è il preferito nelle scelte di acquisto in quasi tutte le realtà regionali. La domanda sostenuta di vini di produzione locale, ha spinto la nascita a livello regionale di numerose realtà per favorirne la conoscenza, la degustazione e l’acquisto. Sono molte le aziende vitivinicole che aprono le porte ai visitatori per far conoscere la propria attività con i metodi di produzione, dal vigneto alla cantina.
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Fonte: Coldiretti