Crollano le iscrizioni all’università: in cinque anni si sono ridotte del 12,5 per cento, 40mila nuovi studenti in meno. In controtendenza crescono le immatricolazioni per quelle facoltà più orientate all'economia reale: con un +45%, in particolare, Agraria fa registrare il più alto tasso di crescita.
E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell'istruzione e dall'alfabetizzazione dell'Unesco, l'8 settembre, sulla base di una ricerca Datagiovani relativa agli effetti della recessione sugli atenei italiani nel periodo dal 2008 ad oggi.

Il trend positivo della campagna è confermato anche dagli istituti superiori con un boom del 29 per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, secondo una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 rispetto all’anno precedente.

Numeri che testimoniano una vera rivoluzione culturale confermata anche dai risultati di un sondaggio Coldiretti/Swg: il 38 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l’impiegato in banca (26 per cento).
La crescita di opportunità nel settore agricolo è dovuta al fatto che negli ultimi anni si sono sviluppati all’interno del settore nuovi mestieri. Circa il 70 per cento delle imprese giovani opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche fino agli agriasilo, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, agrigelati e addirittura agricosmetici. La domanda di lavoratori  si registra infatti per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.

In Italia sono quasi 59mila le imprese agricole condotte  da giovani “under 30” iscritte alla Camere di commercio, dove rappresentano oltre il 7 per cento del totale, secondo la Coldiretti.
La voglia di campagna è una conferma della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo made in Italy che è fondato sul valorizzazione dell’identità, della qualità, delle specificità e che può rappresentare un riferimento anche per gli altri settori per affrontare e vincere la competizione internazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.