Nel primo trimestre 2013 l'agricoltura è il solo settore che fa segnare un aumento del valore aggiunto sia in termini congiunturali (+4,7 per cento) che tendenziali (+0,1 per cento). Inoltre, nello stesso periodo le assunzioni sono aumentate dello 0,7 per cento, in netta controtendenza con l’andamento recessivo del Pil e degli occupati dell’industria e dei servizi.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei conti dell’Istat che evidenziano per l’Italia un calo tendenziale del Pil del 2,4 provocato dalle flessioni nell’industria (-4,1 per cento) e nei servizi (-1,4 per cento) relativi al primo trimestre 20.

Nonostante gli effetti negativi sulle coltivazioni provocati dal maltempo e i segnali depressivi sui consumi che hanno interessato anche l’agroalimentare, l’agricoltura è stato  l’unico settore che nel 2013 ha dimostrato segni di vitalità economica ed occupazione a conferma  della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo made in Italy che è fondato sul valorizzazione dell’identità, della qualità, delle specificità che consentono di affrontare e vincere la competizione internazionale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “si tratta di un modello che può rappresentare un riferimento anche per gli altri settori”.