Nell'ultimo anno i redditi degli agricoltori italiani sono rimasti sostanzialmente stabili, come nel resto d'Europa. Nell'Unione a 27 il beneficio reale per lavoratore in agricoltura è salito dell'1% nel 2012 (rispetto al 2011), mentre lo scorso anno aveva registrato un aumento dell'8%. In Italia la crescita è stata dello 0,3%.

 

A renderlo noto è l'Eurostat, l'ufficio statistico dell'Ue, che precisa che l'aumento effettivo per lavoratore è dello 0,5% in quanto lo 0,5% restante è la conseguenza della riduzione della manodopera agricola.

 

Negli ultimi sette anni (quindi rispetto al 2005), la crescita dei redditi agricoli è stata del 29,7%. L'Italia invece, non raggiunge ancora i valori del 2005, ma ha già recuperato quasi l'11%, rispetto alla caduta dei redditi registrata nel 2010. 

 

Secondo l'Eurostat quest'anno i redditi reali per lavoratore dovrebbero aumentare in 16 Stati membri e diminuire nei restanti 11. Una evoluzione positiva si registra soprattutto in Belgio (+30%), Olanda (+14,9%), Lituania (+13,6%) e Germania (+12,1%) e Francia (4,2%). Le riduzioni più sensibili sono invece in Romania (-16,4%), Ungheria (-15,7%), Austria (10,2%) e Regno Unito (6,6%).

 

Dai dati Eurostat si rileva anche che in Europa i prezzi alla produzione sono aumentati per tutte le categorie di vegetali: dalla frutta (+4,7%) al vino (+4,7%), dalle verdure fresche (+7,8%) ai cereali (+9,1%). Nel settore zootecnico si passa da un calo del prezzo del latte (-5,4%), all'aumento dei prezzi delle carni (+8,5% per manzo e +10,2% per maiale) con punte di +36,2% per le uova. 

 


De Castro: "Serve un'inversione di tendenza"
Guardando alla crescita dei principali partner comunitari dell'Italia, come la Germania e la Francia, la tenuta dello 0,3% dei redditi nazionali non è molto incoraggiante.

 

"Ad essere mancata nel nostro Paese è stata quella inversione di tendenza necessaria a recuperare le importanti perdite degli ultimi anni - ha spiegato Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo - Mentre l'Europa agricola, dal 2005 a oggi, ha guadagnato circa un terzo del proprio reddito, l'Italia ha perso il 6% della sua ricchezza. Eppure il nostro patrimonio agroalimentare è sempre più apprezzato dai consumatori''.

 

Per il presidente della Commissione Agricoltura è quindi ''necessario e urgente intervenire su due fronti: una politica nazionale più attenta ed efficace, e una Pac 'robusta' sotto il profilo delle risorse, ambiziosa nei contenuti e in grado di garantire sostenibilità economica oltre che ambientale".

 


"Potenziare gli investimenti in agricoltura"
"Gli investimenti nel settore agricolo vanno potenziati in Europa se si vuole raggiungere il suo potenziale di produzione e fare uso delle opportunità di mercato crescenti". Così il segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha commentato i dati dell'Eurostat.

 

La lieve crescita dei redditi è principalmente imputabile a un aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, neutralizzato però dalla pressione che gli agricoltori hanno continuato a subire quest'anno a causa dei costi elevati dei fattori di produzione. Ciò significa che i volumi sono diminuiti e che gli agricoltori non hanno potuto realizzare il loro potenziale produttivo. Il Copa-Cogeca ha notato che i redditi agricoli nell'Ue restano estremamente bassi e sono inferiori al 50% dei redditi medi di altri settori.

 

I risultati per il terzo trimestre del 2012 forniti dal barometro agricolo del Copa-Cogeca rivelano inoltre che l'ottimismo degli operatori del settore agricolo si è affievolito nel 2012. "Se la fiducia non viene ristabilita - ha spiegato il Copa-Cogeca - si metteranno a repentaglio gli investimenti degli agricoltori e i piani di produzione, il che potrebbe avere un impatto disastroso sull'occupazione nei settori correlati, nonché sulla stabilità dei mercati". Il barometro si basa su indagini regolari realizzate presso gli agricoltori in dieci Paesi: Belgio (Fiandre), Germania, Francia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Svezia e Regno Unito.

 

"Esorto pertanto i capi di Stato a prendere una decisione rapida riguardo al bilancio dell'Ue per il 2014-20, che garantisca un solido bilancio per la Pac - ha aggiunto Pesonen - Invito anche tutte le istituzioni europee ad assicurare che vi sia in futuro una politica agricola comune forte e innovativa che dia fiducia agli agricoltori incentivandoli ad investire, e a garantire un rafforzamento dell'innovazione e della ricerca. Con una produzione che va a rilento, si deve in via prioritaria consolidare il ruolo economico di produzione degli agricoltori".