Sono oltre quattromila le aziende agricole finite sott'acqua a causa dell'ondata di maltempo che ha provocato allagamenti, frane e smottamenti in Toscana, Umbria e Lazio. Danni si sono registrati alle coltivazioni agricole e agli allevamenti, ma anche a strutture come serre, cantine e impianti di trasformazione alimentare.

 

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha avviato una azione di solidarietà nelle campagne dove il conto dei danni potrebbe arrivare a 150 milioni di euro, anche a causa delle perdite dei macchinari agricoli e delle lesioni alle infrastrutture nelle aree rurali. Per consentire alle aziende di ripartire la Coldiretti chiede che siano avviate le procedure per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite, ma anche l'immediato esonero dai contributi previdenziali e tributari in scadenza. "Se non si lasciano risorse nelle tasche degli agricoltori - spiega l'organizzazione - le aziende colpite sono destinate al collasso".

 

La situazione più grave si registra in provincia di Grosseto dove sono quasi 1500 le aziende agroalimentari colpite, delle quali 150 totalmente compromesse con danni stimati in via prudenziale pari a 100 milioni. In difficoltà è anche Massa Carrara, dove sono interessate dall'emergenza altre 1000 aziende, di cui un centinaio totalmente compromesse, per oltre 10 milioni di euro di danni.

 

In Lazio, in particolare tra Viterbo e Roma, dove è passata la piena del Tevere, sono state colpite circa un migliaio di aziende con 20 milioni di danni stimati e in Umbria tra Marsciano (Perugia) e Orvieto (Terni) sono cinquecento le aziende interessate, per 15 milioni di danni.