"Ci sono le condizioni per una partecipazione concreta dell'Unione europea a sostegno dei territori italiani colpiti dal sisma dove occorre aiutare la popolazione e far ripartire al più presto una economia in cui l'agroalimentare è una parte rilevante". E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare l'impegno del presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso ad aiutare l'Italia. Una dichiarazione avvenuta a margine dell'incontro a Bruxelles in bilaterale con il presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro al quale successivamente si sono uniti i relatori Giovanni La Via e Luis Manuel Capoulas Santos in vista della presentazione il prossimo 18 giugno delle relazioni del Parlamento europeo sul pacchetto di riforma della Pac.

"Dalle Istituzioni comunitarie - ha sottolineato Marini - ci attendiamo un impegno straordinario per rafforzare con la solidarietà la coesione tra gli Stati Europei in un momento in cui è messa in discussione dalla crisi economica e dagli egoismi nazionali. Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (Fsue) - ha sottolineato la Coldiretti - è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all'interno dell'Ue e interviene nel caso che il danno complessivo superi almeno una di queste due soglie: lo 0.6 per cento del Pil o 3 miliardi ai prezzi 2002. Un importo che - ha continuato la Coldiretti - sembra essere stato superato con i danni provocati dalle ultime scosse di terremoto in Italia che può ora presentare domanda".

La Commissione valuta la domanda e, se quest'ultima viene accolta, presenta una proposta di aiuto al Parlamento europeo e al Consiglio, che dovranno approvarla prima che possa essere erogato l'importo. Non appena sono disponibili i fondi, l'aiuto viene erogato in un'unica rata dopo la firma dell'accordo tra la Commissione e il Paese beneficiario. Una volta pagato l'aiuto, il Paese interessato diventa responsabile della fase operativa, compresa la selezione delle operazioni e le relative misure di audit e di controllo. "Il Fsue - ha sottolineato la Coldiretti - integra la spesa pubblica degli Stati membri per finanziare interventi di emergenza come il ripristino immediato delle infrastrutture e degli impianti nei settori elettricità, rete idrica e fognaria, trasporti, telecomunicazioni, sanità e istruzione; messa a disposizione di alloggi temporanei e organizzazione dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità immediate della popolazione; realizzazione immediata delle misure e infrastrutture di prevenzione per proteggere il patrimonio culturale; ripulitura delle zone danneggiate, comprese quelle naturali. Per l'Italia - ha concluso la Coldiretti - sono già stati effettuati interventi dopo il 2002 per il terremoto in Molise (2002), l'eruzione dell'Etna (2002), il terremoto in Abruzzo (2009) e l'alluvione in Veneto (2010)".