Più di 200 collaborazioni quotidiane con università e centri di ricerca di tutto il mondo: dagli Stati Uniti a Israele, dal Sud Africa all’India, dal Giappone alla Nuova Zelanda. Il Centro ricerca e innovazione dell’Istituto Agrario ha creato negli ultimi anni un network internazionale che coinvolge i cinque continenti e più di 30 Paesi. 

Il Report di ricerca 2009-2010 del Centro ricerca e innovazione presentato, a San Michele all’Adige, presenta uno staff di circa 200 ricercatori, oltre 200 articoli pubblicati su riviste d’impatto, otto importanti premi e riconoscimenti. 

Alla presentazione del rapporto, la cui copertina è dedicata alla pittura di Lucas Cranach il Vecchio che raffigura Adamo ed Eva in Paradiso e alla scoperta del genoma del melo, sono intervenuti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai (cfr. comunicato stampa Pat), il presidente dell’Istituto Agrario Francesco Salamini, il direttore generale Alessandro Dini, il dirigente del Centro ricerca e innovazione, Roberto Viola, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti, e il professore Vladimir Shulaev dell’Università del Texas, componente del gruppo di ricerca, unitamente ai ricercatori di San Michele Riccardo Velasco e Michela Troggio, che lo scorso anno ha decodificato il genoma della fragola. 

Dalle nuove conoscenze e tecnologie per migliorare l’agricoltura di domani ai composti volatili del lampone, dal cambiamento climatico alla gestione dei sistemi acquatici, dalle tecnologie GPS applicate all’ecologia animale al nuovo metodo per limitare in cosmesi l’uso di squalano da squali, dai flussi di carbonio nelle foreste alle vibrazioni al posto degli insetticidi per il controllo degli insetti dannosi della vite: sono alcuni progetti di ricerca presentati nella pubblicazione che si divide in quattro parti: Plants for the Future, Food for life, A sustainable word, Interactions in living system, e presenta nelle sue 120 pagine una nuova impostazione grafica e digitale per concludere con fatti e figure.

Sfogliando il report emerge che il  52% dei ricercatori che operano all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige sono uomini, l’85% italiani e il 15% proviene da 23 Paesi esteri, il 47% ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni, il 40% è in possesso di un dottorato. 

Nel corso dell’incontro è stato presentato dal dirigente Michele Pontalti il Rapporto del Centro Trasferimento Tecnologico del 2010.