Riparte anche quest'anno con l'arrivo della primavera la campagna di monitoraggio dei calabroni in Toscana, con particolare riguardo alla presenza di Vespa velutina e Vespa orientalis.

 

A promuoverlo come di consueto è l'associazione di produttori apistici Toscana Miele, che invita i suoi soci a partecipare al monitoraggio e alla segnalazione di esemplari sospetti.

 

Il monitoraggio, che in realtà è attivo durante tutto il corso dell'anno, viene intensificato a partire dalla primavera, in concomitanza con la ripresa delle attività di volo e di nidificazione dei calabroni.

 

Dallo scorso anno la ricerca è stata estesa anche a Vespa orientalis, il calabrone orientale già naturalmente presente nel Sud Italia, ma ritrovato per la prima volta in Toscana, a Grosseto, nel 2020.

 

Il monitoraggio, come ogni anno segue il protocollo messo a punto durante il progetto StopVelutina, in collaborazione con il Crea, l'Università di Firenze e l'Università di Pisa e prevede l'uso di trappole alimentari realizzate con bottiglie da 1,5 litri contenti 33 centilitri di birra.

 

Le trappole possono essere autocostruite in maniera facile ed economica seguendo le indicazioni riportate nel sito di StopVelutina alla pagina "fai una trappola antivespa".

 

Le trappole devono essere poste al sole ad una altezza compresa tra 1,5 e 1,8 metri (in caso di apiari, una ogni fila di alveari) e svuotate ogni 15 giorni, il primo e quindicesimo giorno del mese, controllando i calabroni catturati e cercando di identificarli anche con l'uso della brochure di riconoscimento che trovate infondo all'articolo.

 

Anche l'attenta osservazione visiva della eventuale presenza di calabroni in apiario è utile per il monitoraggio, magari cercando di catturare con un retino o di fotografare gli esemplari nel migliore modo possibile.

 

I dati dei calabroni catturati devono poi essere riportati in un foglio Excel, scaricabile infondo alla pagina, e inviati a info@toscanamiele.it o via Whatsapp (anche tramite una foto) al numero 3381930802.

 

In caso di dubbi o di incertezza nel riconoscimento si consiglia di contattare l'associazione o gli esperti dell'Università di Firenze (federico.cappa@unifi.it) o dell'Università di Pisa (antonio.felicioli@unipi.it).


Per maggiori informazioni a questi link è possibile scaricare la brochure identificativa, il protocollo di monitoraggio e la scheda di monitoraggio.