Il latte spot, quello venduto fuori contratto, dopo molte settimane di crescita ininterrotta ha mostrato qualche segnale di cedimento nella seduta del 20 dicembre.
Al momento non si può parlare di un'inversione di tendenza, ma solo di una pausa che potrebbe lasciare spazio a nuovi aumenti.
Chi non è aumentato è invece il prezzo del latte alla stalla contrattualizzato. Gli allevatori aspettano ancora i 4 centesimi promessi al "tavolo del latte" indetto dal ministero per le Politiche agricole nelle scorse settimane.
Sono invece arrivati gli aumenti dei costi, da quelli per l'energia a quelli per l'alimentazione degli animali.
Ma restiamo al tema di questa analisi sui principali trend del mercato lattiero caseario.
Come anticipato, il prezzo del latte spot ha subìto una battuta d'arresto su tutte le provenienze.
La flessione settimanale è modesta, solo un meno 0,5%, ma il dato tendenziale è ben evidente nel confronto con l'anno precedente, con aumenti che sfiorano il 40%.

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Il trend

Analizzando le curve degli andamenti di mercato elaborate da Assolatte per il latte spot italiano, si nota come per l'anno in corso sia ancora presente una fase positiva.
Negli anni precedenti questo periodo dell'anno si caratterizzava invece con una tendenza alla flessione che anticipava la caduta dei prezzi di inizio primavera.
Un ciclo che si è replicato anche in questo 2021 e che è ragionevole immaginare possa ripetersi nel prossimo anno.
La ripresa dei consumi, dei formaggi in particolare, potrebbe tuttavia favorire una discesa meno accentuata rispetto al passato.

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Andamento del prezzo del latte spot italiano
(Fonte: Assolatte)


I prezzi nell'Unione Europea

Una conferma del trend favorevole per il prezzo del latte arriva dalle rilevazioni della Commissione europea, che vede la media delle quotazioni dei prodotti caseari in crescita.
Per tutte le tipologie prese in esame, dal latte al burro e al cheddar (formaggio preso a riferimento sui mercati internazionali), i prezzi presentano aumenti che in ottobre (il dato più recente a disposizione) sono sensibilmente più alti rispetto ai 30 giorni precedenti.
Nello stesso periodo del 2020 il prezzo medio del latte europeo si fermava a soli 35 euro al quintale, il 10% in meno rispetto al 2021.

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I prezzi mondiali

La situazione del mercato europeo non è dissimile da quella che si registra sui mercati mondiali.
Nella seconda decade di dicembre i prezzi sono tutti con il segno più davanti, con l'unica eccezione dell'Oceania, dove le quotazioni del burro sono in controtendenza.
Su tutti i mercati il prezzo del latte in polvere segna spunti al rialzo, più accentuati nella Ue.
Qualche cedimento si segnala però per il cheddar.


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La produzione

Contribuisce a dare sostegno al prezzo del latte l'andamento della produzione, che in Europa è ferma agli stessi livelli del 2020. Una minore produzione si registra in Australia (meno 2,9% fra gennaio e ottobre 2021) e in flessione è anche la Nuova Zelanda (meno 3,4%).
In controtendenza gli Usa, dove nel primi dieci mesi del 2021 la produzione è salita dell'1,6%.

Ancora più elevata è la crescita della produzione di latte in Italia (+4%), che a settembre, come rilevato da Assolatte, ha superato, seppure di poco, il milione di tonnellate, mentre nel 2020 ci si fermava a 965mila tonnellate.


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Andamento delle consegne di latte negli ultimi tre anni
(Fonte: Assolatte)

I formaggi

Questa maggiore produzione di latte in Italia, che ormai è prossima all'autosufficienza, spiega almeno in parte le resistenze del mercato interno a concedere aumenti di prezzo.
Peraltro va tenuto conto che una parte rilevante del latte italiano va alla produzione di formaggi, dove i prezzi riconosciuti agli allevatori per il latte ceduto sono più elevati rispetto al latte alimentare.
E sulla tenuta del mercato dei formaggi giocano un ruolo di primo piano le esportazioni, cresciute nei primi nove mesi del 2021 del 5,6%, con prevalente destinazione i paesi europei.
Buoni anche i dati delle esportazioni dei principali Dop, cosa che aiuta la tenuta dei prezzi del latte.
Nella tabella che segue, dove sono indicati i valori dei prezzi rilevati da Ismea in novembre, spicca il buon andamento del Parmigiano Reggiano, mentre il Grana Padano sta mostrando qualche segnale di cedimento.
Essendo quest'ultimo uno dei principali componenti del "paniere" di riferimento per la fissazione del prezzo del latte, il suo andamento di mercato va osservato con particolare attenzione.

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Quotazioni medie dei principali prodotti lattiero caseari
(Fonte: Ismea)

Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri del latte" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.