A darne notizia è la rete StopVelutina, con un comunicato uscito ieri, 19 settembre 2021, in cui viene confermata l'individuazione di un nido del calabrone orientale nel centro urbano di Grosseto.
Vespa orientalis era stata segnalata per la prima volta in Toscana l'anno scorso, quando alcuni esemplari erano stati osservati a fine agosto su un albero, sempre nel centro della città maremmana. Osservazione che fu ripetuta dopo da parte dei ricercatori dell'Università di Firenze arrivati a Grosseto per un sopralluogo.
Già allora gli esperti dell'Università di Firenze avevano ipotizzato la presenza di un nido, vista la presenza di più esemplari e considerato il fatto che questi tendessero a seguire una precisa direzione di volo dopo l'attività di bottinamento, probabilmente di melata, sul tronco di un albero. Nido che, tuttavia, l'anno scorso non fu mai individuato.
Ora invece, grazie alla segnalazione del signor Massimiliano Marcelli, un nido è stato trovato. A scoprirlo è stato lo stesso Marcelli, il 15 settembre 2021, osservando il via vai di calabroni intorno ad un anfratto in un muro in strada Corsini, nel centro storico di Grosseto.
Altri esemplari di Vespa orientalis sono stati poi segnalati sempre nei giorni scorsi in altre due zone del centro cittadino e, secondo i tecnici di StopVelutina, non è da escludere che ci possano essere altri nidi in città.
Vespa orientalis è un calabrone da sempre presente in Italia, quindi non classificabile come alieno, ma fino ad ora era considerato stabilmente presente solo nelle regioni del Sud, dove tra l'altro rappresenta una minaccia non trascurabile per gli alveari.
Con il ritrovamento di questo primo nido in Toscana, l'areale di diffusione potrebbe estendersi anche alle regioni del centro della penisola, a meno che non sia possibile effettuare un'azione di eradicazione efficace.