Valorizzare i prodotti tradizionali della salumeria trentina ottenuti da suini allevati con elevati standard di benessere animale e aumentare la competitività del settore tramite l'apertura di nuovi mercati nazionali e internazionali. Questi gli obiettivi del progetto del Consorzio produttori trentini di salumi (Cpts) finanziato dal Psr della Provincia Autonoma di Trento, volto a promuovere un'innovazione di processo basata sulla certificazione del benessere animale in allevamenti suinicoli e alla macellazione per ottenere prodotti trasformati che includano il rispetto degli animali e dell'ambiente nella definizione di qualità del prodotto.

Per definire il disciplinare di Filiera suinicola sostenibile si è partiti da un'indagine esplorativa su 205 consumatori trentini (di diverse fasce d'età e dei due sessi), per capire i punti di forza e di debolezza dei prodotti animal friendly. Questo ha permesso innanzitutto di capire che la scelta di acquisto è effettivamente fortemente influenzata dal concetto di benessere animale dei suini da cui derivano i prodotti.

Verificata l'importanza del benessere animale per il consumatore, si è definito il disciplinare con le procedure da seguire in allevamento e nella fase di macellazione che garantiscano non solo qualità del prodotto, ma anche garanzia di un sistema di allevamento e di produzione che mette al primo posto il benessere dei suini e il rispetto dell'ambiente.

Per quanto riguarda gli allevamenti, le voci salienti del disciplinare prevedono la produzione del report aziendale, della checklist Classyfarm compilata da non più di 12 mesi e la garanzia di requisiti migliorativi con misure finalizzate alla prevenzione del ricorso al taglio delle code. Inoltre, le strutture di allevamento per i suini da ingrasso conferiti al Cpts devono rispettare standard più stringenti rispetto alla normativa in vigore, tra cui i requisiti strutturali, la superficie stabulativa, la presenza di materiale fibroso come arricchimento ambientale, il sistema di distribuzione dell'acqua di bevanda e lo spazio alla mangiatoia.

Al fine di garantire il rispetto del disciplinare, è prevista un'ispezione annuale da parte di valutatori nominati dal Cpts sugli animali di almeno sei mesi di età presenti in allevamento e destinati al Cpts. Tra i parametri valutati nel corso dell'ispezione ci sono: presenza di problemi respiratori ed enterici, microclima adeguato, pulizia degli animali, problemi di deambulazione, lesioni a coda e orecchie e rapporto uomo/animale. Per ogni parametro è prevista una soglia e il mancato rispetto anche di una sola soglia obbliga l'allevatore a mettere in atto delle misure correttive per superare la criticità.

Il benessere animale è valutato anche al macello, dove l'operatore addetto al controllo effettua dei rilievi diretti: aderenze pericardiche, aderenze pleuriche, polmonite enzootica, white spots al fegato, lesioni cutanee di natura traumatica (valutando anche se si tratta di lesioni recenti o meno), lesioni alla coda e alle orecchie. Anche in questo caso, se vengono evidenziate delle soglie di attenzione sono richieste all'allevatore delle misure per superare le criticità.

Il progetto ha affrontato anche l'aspetto economico, con un'analisi dei costi d'intervento e di gestione necessari per poter certificare la carne prodotta. Il calcolo ha compreso: i costi del maggior materiale fibroso richiesto per l'arricchimento ambientale e della relativa manodopera, i costi d'investimento legati agli ampliamenti strutturali per la maggior superficie stabulativa richiesta, i costi di acquisto per gli abbeveratoi automatici in ogni box, i costi per la sostituzione/ampliamento del truogolo in ogni box.

L'analisi economica ha permesso di evidenziare un aumento dei costi del 2% con aggiunta di materiale fibroso e del 2-4% con l'aumento del 10% delle superfici di stabulazione.

Chiedi maggiori informazioni al contatto: Alessandro Gastaldo - a.gastaldo@crpa.it
 
Filiera suinicola sostenibile
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