Con queste parole il presidente del Centro Fiera, Gianantonio Rosa commenta la 92° edizione della Fiera agricola zootecnica italiana di Montichiari che si è chiusa ieri, 16 febbraio 2020, con un bilancio positivo: più di 37mila visitatori hanno infatti partecipato alla kermesse.
Dibattiti e nuove tecnologie non sono mancate, in una provincia ad alta vocazione ad investire, come dimostra il valore della produzione lorda vendibile dell'agricoltura bresciana, la più alta d'Italia.
Raggiunti gli obiettivi della sicurezza alimentare, intesa come salubrità dei prodotti, ora l'orizzonte si sposta alle nuove sfide, che impongono un incremento delle produzioni per accompagnare la crescita demografica mondiale, ma nel rispetto della sostenibilità.
Obiettivi annunciati anche dal Green deal della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, il cui percorso sarà delineato il prossimo 25 marzo, come anticipato proprio alla Fazi da Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
Cruciale sarà, ancora una volta, la Politica agricola comune, alle prese con una riforma che – ha annunciato De Castro – "non entrerà in vigore fino al 31 dicembre 2022".
Resta il nodo delle risorse, in fase di discussione in Europa. Sembra certo che, senza un incremento del contributo degli Stati membri al Pil comunitario, i fondi destinati alla Pac subiranno una contrazione ("passando da un'incidenza del 37,5% al 28,5% del bilancio Ue, con una riduzione per l'Italia che dovrebbe, qualora dovesse essere approvata l'attuale proposta, subire la diminuzione del 4% nei pagamenti diretti e del 15% nello sviluppo rurale", dice da Montichiari il professor Felice Adinolfi, economista agrario dell'Università di Bologna), per andare a finanziare le politiche legate ai migranti e ai cambiamenti climatici.
Dalla Fazi la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova rassicura sull'impegno di Palazzo Chigi nel negoziato sulla Pac, a partire dal sistema di convergenza esterna, che penalizzerebbe l'Italia a vantaggio del blocco dei paesi dell'Europa centro-orientale.
Ancora geopolitica a Montichiari, con l'annuncio che gli Stati Uniti non implementeranno i dazi all'agroalimentare italiano e con la promessa della ministra Bellanova a rafforzare il dialogo tanto con gli Usa quanto con la Russia, mercato dal 2014 precluso per il made in Italy agroalimentare.
I dibattiti di natura tecnica sono stati protagonisti alla Fazi, con le stalle da latte al centro di approfondimenti che vedono le nuove tecnologie come aiuto per migliorare la produttività e controllare i parametri di gestione della mandria. Benessere dell'animale, innanzitutto, ma anche benessere dell'allevatore, che con i sistemi di mungitura robotizzata riesce a incrementare le produzioni lattiere del 10%, a ridurre il costo della manodopera, ma anche ad avere più tempo libero a disposizione.
Nuove tecnologie, analisi dei big data, precision farming sono il pane dei numerosi giovani (oltre duemila studenti provenienti dagli istituti agrari di Brescia, della Lombardia, del Piemonte, del Veneto e dell'Emilia), che guardano all'agricoltura con un approccio concreto, consapevoli che l'agricoltura 4.0 permette di proiettare le aziende agricole in un contesto competitivo.
Il futuro sarà sempre più automatizzato, tanto che oltre sette allevatori su dieci pensano di dotarsi di sistemi di mungitura robotizzata entro i prossimi dieci anni.
E per garantire la redditività aziendale, alla Fazi vengono presentate soluzioni innovative a tutela dei margini operativi delle stalle, attraverso fondi di stabilizzazione del reddito.
La 92° Fazi ha celebrato inoltre la biodiversità zootecnica con la mostra nazionale cunicola, che ha visto razze provenienti da tutta Italia.
Già annunciate le date del prossimo appuntamento con Fazi: le date da segnare sul calendario sono 12 13 e 14 febbraio 2021.
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