Le zoonosi rallentano la crescita produttiva
A rallentare l'incremento dell'offerta di Mozzarella Dop c'è la più lenta crescita della produzione di latte di bufala, causata dal susseguirsi dei fermi sanitari di alcuni allevamenti bufalini in area Dop - specie nel casertano - per le zoonosi. Questo fenomeno di natura sanitaria ha prodotto l'aumento del prezzo del latte degli allevamenti indenni e rimasti sul mercato, lievitato di circa 40 centesimi in due anni: da 1,40 euro del 2017 ad una forchetta di 1,70-1,80 euro nel 2019. Un sovrapprezzo destinato a trasferirsi a questo punto sul prezzo al caseificio della Mozzarella Dop.Secondo i dati del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop elaborati da Clal fra gennaio e novembre 2019 le consegne di latte di bufala di latte idoneo alla Dop hanno superato quota 257mila tonnellate, in crescita dell'1,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. La lavorazione ha portato a una produzione di 46.653 tonnellate di Mozzarella di bufala campana Dop, con un incremento dell'1,4%.
Con la domanda che cresce, nell'estate 2019 molti caseifici si sono trovati in difficoltà nell'approvvigionamento di latte di bufala a causa di una richiesta di mozzarella eccessiva, superiore all'offerta programmata. Il successo del prodotto in estate insomma è aumentato ancora. D'altro canto gli operatori commerciali sono abituati ad avere a che fare con un comparto che cresce a ritmi serrati. A ben vedere i dati Clal, la crescita produttiva del 2018 sul 2017 era stata ben più vistosa: +2,2% il latte e +5% la mozzarella Dop.
Consorzio di tutela, sempre più controlli antifrode
In questo scenario forte, si fa ancora più importante il ruolo di repressione delle frodi in commercio, a tutela dei consumatori buongustai e della filiera bufalina Dop. Ed è il web la nuova frontiera dei furbetti della falsa mozzarella Dop. Lo confermano i dati dell'attività di vigilanza del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop, che ha messo in campo una vera e propria task force per scovare le frodi online, in collaborazione con le forze dell'ordine e l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, Icqrf, del ministero delle Politiche agricole.Nel corso del 2019 i controlli effettuati dal Consorzio sul web contro le "fake mozzarelle" sono stati 1.218, facendo registrare un aumento del 45% rispetto all'anno precedente, a testimonianza di quanto sia strategico il variegato mondo della vendita online. L'attività ispettiva ha interessato le piattaforme più utilizzate (Alibaba, Ebay e Amazon) ma anche i social media più popolari (Facebook e Instagram innanzitutto).
I casi più diffusi che sono stati riscontrati riguardano l'utilizzo improprio del marchio "Mozzarella di bufala Campana": dall'imitazione, che ha come effetto il fenomeno dell'evocazione fraudolenta, fino agli episodi più gravi di contraffazione del marchio stesso e del prodotto. Delle 18 operazioni congiunte con l'Icqrf e le forze di polizia, ben 11 sono partite proprio dal monitoraggio del web, pari al 61%. In totale, nel corso del 2019, sono stati invece 3.315 i controlli del Consorzio sulla mozzarella di bufala campana Dop, sia in Italia che all'estero.
"La diffusione del web ha avuto il grande merito di favorire la conoscenza dei prodotti Dop, contribuendo a incrementare la cultura dell'agroalimentare di qualità, ma dall'altro lato si sta rivelando un terreno minato sul fronte delle frodi. Per questo il Consorzio ha moltiplicato i controlli proprio su internet e sui social. La nostra attività di vigilanza è innanzitutto una garanzia per i consumatori" sottolinea il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.
Il presidente Domenico Raimondo annuncia: "Nel nuovo anno aumenteremo gli investimenti nel settore della vigilanza, strada decisiva per scovare imitazioni, evocazioni e usurpazioni del nostro prodotto e tutelare anche i nostri soci, che corrono il rischio di vedersi sottrarre quote di mercato dai tanti falsi in giro per il mondo".