"Abbiamo discusso su un quadro complessivo delle politiche agricole e degli spazi di collaborazione tra Mipaaf e Regione", ha detto il presidente Solinas subito dopo l’incontro. "Il tema principale è stato la questione del latte che, come concordato con il ministro Bellanova, bisogna risolvere in tempi brevi, attivando un tavolo al ministero per dare pieno sostegno alla filiera del latte ovino e garantire ai nostri pastori un giusto prezzo per il loro lavoro, sollecitando anche una regolazione dell’offerta del Pecorino romano per evitare la sovrapproduzione”.
Fin qui i convenevoli, ma ecco dalle parole della ministra quali saranno i prossimi passi da fare - annunciata tra l'altro la prossima emanazione del bando indigenti, per il ritiro dal mercato di 14 milioni di euro di Pecorino romano.
Latte ovino, attenzione nazionale sulla filiera
“La mia presenza qui oggi - ha esordito la ministra, al Tavolo insieme alla struttura tecnica del Mipaaf - è la testimonianza dell’attenzione nazionale sulla filiera del latte ovino. Sono venuta qui per ascoltare le vostre posizioni e per dare conto del lavoro che il ministero sta facendo per il settore”.“Come sapete - ha proseguito Bellanova - fin dal giorno del mio insediamento ho chiesto ai direttori generali di accelerare il più possibile le risposte ai diversi settori. Per il latte ovino sono stati assunti impegni che andavano attuati. Sono qui per dire cosa abbiamo fatto in questo mese e mezzo e anche per chiedere a ognuno di voi un passo in avanti nella responsabilità. Oggi la domanda è: come agiamo insieme? Non serve un’azione spot ma una programmazione di medio lungo periodo che dia prospettiva e dignità a un prodotto simbolo dell’Italia nel mondo come il Pecorino romano. E la risposta è: contratti di filiera, tracciabilità e programmazione produttiva”.
Contratti di filiera, pronti i 10 milioni della legge 44/2019
“Sui contratti di filiera - ha poi affermato Bellanova - abbiamo 10 milioni di euro di risorse, vi annuncio qui che abbiamo raggiunto l’intesa con le regioni e in questa settimana firmeremo il decreto e lo invieremo al ministero per l’Economia e le finanze”. La ministra si riferisce ai 10 milioni già previsti dalla legge 44/2019, all’articolo 1: il passo avanti descritto – l’intesa con le regioni – prelude alla firma congiunta del decreto interministeriale, richiesto sempre dalla legge 44/2019.
Tracciabilità, decreto ministeriale all’attenzione delle regioni
“Sulla tracciabilità crediamo che rendere trasparenti i flussi del latte aiuti tutti, anche ad evitare polemiche" ha affermato la ministra, riferendosi al testo dell’articolo 3 della legge 44/2019 “Monitoraggio della produzione di latte vaccino, ovino e caprino e dell’acquisto di latte e prodotti lattiero caseari a base di latte importati da paesi dell’Unione europea e da paesi terzi”, che ha fissato i principi generali della tracciabilità, rinviando la disciplina tecnica ad un decreto ministeriale. Sul quale la Bellanova ha detto: ”Il testo del decreto è pronto e lo manderemo alle regioni nella prossima riunione tecnica utile”.Secondo quanto apprende AgroNotizie, lo schema individuato per la tracciabilità del latte bovino, ovino e caprino ricalca quello già utilizzato per il latte di bufala, anche perché andava tracciato in quel caso tutto il latte, quello certificato per la Dop (che ha già la sua tracciabilità di filiera) e quello non certificato per una Dop, ovina bovina o caprina che sia.
Programmazione produttiva, urgono passi avanti
“Sulla programmazione produttiva vi chiedo un passo in avanti. Il nuovo Piano di regolazione dell’offerta del formaggio Pecorino Romano è all’approvazione dei produttori di formaggio, per essere poi ratificato dai produttori di latte. È uno strumento troppo importante per non utilizzarlo, anche guardando all’organismo interprofessionale che è nato" ha affermato la Bellanova, con riferimento al lavoro del Consorzio di tutela del Pecorino romano.Agea prepara l’asta indigenti
Infine, ci sono novità per l’asta indigenti: “Sui 14 milioni di euro per l’acquisto di pecorino per gli indigenti, il decreto è alla Corte dei conti per la registrazione e Agea sta già predisponendo il bando da emanare appena la norma sarà in Gazzetta ufficiale" ha concluso il ministro. Un provvedimento che però forse è arrivato tardi.Coldiretti Sardegna, esaurite le giacenze di Pecorino romano
“Non ci sono più giacenze di Pecorino romano”. E’ quanto emerso ieri a Cagliari durante l’incontro con la ministra Bellanova, secondo quanto riferisce una nota di Coldiretti Sardegna."Un dato positivo che conferma quanto dice Coldiretti Sardegna, che l’annata che sta per cominciare lo fa con i migliori presupposti: zero giacenze, poca produzione di Pecorino romano la scorsa annata (non supera i 270mila quintali), crescita delle esportazioni (+41%)".
“E’ importante distinguere l’annata appena chiusa con quella che sta per cominciare – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. La nuova è molto positiva e la notizia di oggi, arrivata dal direttore del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, ci conferma che non abbiamo neppure più il fardello delle giacenze. Per questo è fondamentale superare, in nome del comparto, le tante e troppe divisioni della filiera sia verticali, tra i diversi anelli, che orizzontali tra gli stessi attori dei settori, perché il mercato osserva e non sta percependo questo scenario molto positivo”.
Un Consorzio di secondo livello
La soluzione a questa situazione di eccessiva frammentarietà della filiera, risultato di una vertenza durissima, è nelle parole ancora del presidente Coldiretti Sardegna: "Il comparto è troppo frammentato e non ha fiducia in se stesso – sottolinea Battista Cualbu – è palese la necessita di una figura terza, un garante, autorevole e riconosciuto da tutto il comparto per far crescere e stabilizzare il pecorino più importante della filiera, il Romano. Lo stesso percorso del piano produttivo proposto dal Consorzio deve far riflettere: non è riconosciuto da almeno la metà dei produttori più per sfiducia nell’ente promotore che per il merito”."Allo stesso tempo Coldiretti Sardegna questa mattina alla ministra ha presentato le proprie proposte - conclude Cualbu - in primis il Consorzio di secondo livello, che va sempre nella direzione dell’unità e di dare un'unica voce al mondo cooperativistico oggi polverizzato in diverse cooperative che seguono cammini diversi a proprio discapito”.