Un'attività, quella apistica, molto radicata nel territorio abruzzese, praticata in tutta la regione e che attualmente conta 1.635 apicoltori che conducono 1.950 apiari per un totale di 38.805 alveari condotti, presenti soprattutto nella provincia di Chieti che da sola racchiude il 57% del patrimonio apistico regionale.
Un contesto che vede il 58% degli apicoltori regionali dediti a una attività hobbistica con una produzione dedicata all'autoconsumo, e il 42% invece orientati ai mercati con una marcata impronta professionale e una consistente predisposizione per il nomadismo, che coinvolge il 63% degli alveari della regione.
In questo contesto il piano triennale vede i punti di forza nella forte identità territoriale dell'apicoltura abruzzese e la sua antica tradizione, la professionalità degli operatori e la qualità dei prodotti sempre più orientati alle produzioni biologiche, anche se attualmente solo il 13% degli alveari sono condotti con metodo biologico certificato.
Tra i punti di debolezza invece vengono messi in evidenza la mancanza di centri di assistenza specializzati, la polverizzazione del tessuto produttivo e spesso la scarsa organizzazione commerciale delle aziende, la difficoltà a reperire materiale apistico selezionato e il lento ricambio generazionale, a cui si aggiungono le minacce legate all'aumento dei costi produzione e ai problemi sanitari delle api.
Per far fronte a questa situazione gli obiettivi sul piano formativo del piano triennale sono quelli di sviluppare la professionalità degli apicoltori, incrementare l'assistenza tecnica, favorire il trasferimento tecnologico dalla ricerca alle aziende.
Sul piano aziendale l'obiettivo è quello di migliorare l'efficienza delle imprese, favorire l'ammodernamento tecnologico, favorire il nomadismo, ridurre i costi di produzione e l'impatto delle patologie apistiche.
Infine sul piano comunicativo e commerciale gli obiettivi sono quelli di sensibilizzare e informare i consumatori, migliorare la qualità e la tracciabilità delle produzioni e migliorare i sistemi di contrasto alle contraffazioni.
Per farlo sono previste cinque azioni: azione A per l'assistenza tecnica e la formazione degli apicoltori, l'azione B per la lotta alle patologie dell'alveare, l'azione C per la razionalizzazione del nomadismo, l'azione D per le analisi di qualità sui prodotti e l'azione E mirata al ripopolamento apistico.
E per questo la richiesta della regione al Mipaaft è quella di autorizzare una spesa di 405mila euro all'anno, di cui 256mila euro di fondi pubblici e 149mila euro a carico degli apicoltori e delle associazioni apistiche.
Per maggiori dettagli si rimanda al testo completo del Piano triennale per l'apicoltura della Regione Abruzzo.