Ma il nuovo Consorzio di tutela esordisce alzando il tiro: avvierà a breve la procedura per trasformare la Burrata di Andria da Igp a Dop, con una opportuna modifica al disciplinare di produzione. Inoltre sono pronte molte iniziative per rendere più forte la filiera dell'Altopiano delle Murge: sia sul piano zootecnico che ambientale.
"Oggi è un momento importante – ha dichiarato l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia - in cui si consolida la forza imprenditoriale del sistema produttivo agricolo che potrà avere maggiore operatività nella tutela e promozione della burrata. Il Consorzio, nato nel 2017, sposa sapientemente le attività messe in campo dalla Regione Puglia in termini valorizzazione, promozione e difesa delle eccellenze e tipicità dei nostri territori. Una struttura consortile siffatta consolida il valore economico del prodotto e consente anche maggiori prospettive a quei produttori che conferiscono il latte e che, anche nell'ambito della trasformazione dalla Igp verso la Dop, potranno trarne assoluto vantaggio in termini di quantità vendute e di prezzo".
"Oggi – ha concluso di Gioia – il Consorzio di tutela di Andria celebra un traguardo ma intraprende anche un nuovo viaggio nella difesa e promozione di un prodotto che ci invidia tutto il mondo".
Le attività del Consorzio di tutela della Burrata di Andria sono state presentate a Bari nella Sala conferenze dei Carabinieri forestali Puglia, dal presidente del Consorzio Salvatore Montrone, dal coordinatore Francesco Mennea, e alla presenza dei consiglieri regionali Filippo Caracciolo, Grazia Di Bari, Nino Marmo, Sabino Zinni, e delle aziende consorziate.
Grazie al riconoscimento il Consorzio della Burrata di Andria Igp potrà svolgere le proprie funzioni di tutela, promozione e valorizzazione.
Il Consorzio, così come comunicato nel corso della conferenza stampa, procederà alla richiesta di modifica del disciplinare di produzione con l'introduzione dell'uso esclusivo di latte 100% italiano, che andrà ad aggiungersi al requisito - già presente nel disciplinare Igp - che la trasformazione del latte bovino in burrata può effettuarsi solo su tutto il territorio amministrativo della Regione Puglia. Tale modifica ha consentito di definire un percorso di trasformazione della Burrata di Andria Igp in Burrata di Andria Dop.
Di pari passo saranno realizzati gli strumenti necessari a sostenere nel tempo la Dop: si va dalla ricostituzione della filiera corta con la richiesta di interventi per il ripopolamento bovino dell'Alta Murgia, storico territorio dedito al pascolo, alla creazione di una Centrale di stoccaggio e trattamento del latte in modo da garantire a tutti i trasformatori le forniture di materia prima.
Il programma di transizione verso la Dop della Burrata di Andria prevede anche la costruzione di un impianto di trattamento dei residui di lavorazione fino al trattamento delle acque reflue in una logica di riduzione dell'impatto ambientale e di valorizzazione degli scarti di produzione e del loro utilizzo anche ai fini energetici, con l'obiettivo di creare nuovo valore per il territorio in termini economici, occupazionali e ambientali.