Giunta alla 72esima edizione, la Fiera internazionale del bovino da latte è uno dei principali eventi mondiali per la zootecnia da latte: un appuntamento imprescindibile per gli operatori professionali del settore e per le aziende che producono impianti e servizi, in programma dal 25 al 28 ottobre 2017 a CremonaFiere.

Ogni anno richiama i migliori marchi del settore a livello mondiale (811 marchi durante la scorsa edizione), presentando così ai visitatori professionali (60.420 operatori durante la scorsa edizione) una vetrina specializzata di altissima qualità sia sul fronte dei prodotti che su quello dei servizi. A Cremona, infatti, si incontrano gli allevatori alla ricerca delle soluzioni più adeguate per la loro azienda.

La manifestazione costituisce anche il migliore mercato per la genetica internazionale: la Mostra della razza Frisona, durante la quale oltre 400 campionesse si sfidano in quello che è considerato uno dei ring zootecnici più rinomati al mondo, offre la rappresentazione plastica dell'eccellenza raggiunta dai processi di miglioramento genetico.
 

Gli eventi e le partnership

Oltre alla vasta proposta espositiva, uno dei principali punti di forza della Fiera internazionale del bovino da latte è il suo ricco programma di convegni, seminari e workshop (104 eventi nella scorsa edizione), che ogni anno affronta con la competenza dei più qualificati specialisti internazionali gli argomenti più caldi del comparto.

Per garantire contenuti scientifici di alto profilo, CremonaFiere instaura collaborazioni con istituzioni, associazioni, università e centri di ricerca. Tra le partnership più recenti spicca quella stretta con il Crea-Flc di Lodi, che si occupa della filiera lattiero-casearia, in particolare della bovina da latte, con riferimento ai sistemi foraggero-zootecnici, alle tecniche di allevamento ed ai loro effetti sulla fisiologia e benessere animali, all'incremento della qualità e sicurezza del latte e derivati, ai processi di trasformazione ed alla valorizzazione dei sottoprodotti e dei microrganismi dell'industria casearia.

Tra i temi affrontati nell'ultimo programma tecnico-scientifico:
  • zootecnia di precisione
  • agricoltura conservativa
  • conversione aziendale da convenzionale a bio
  • trasformazione del latte in azienda
  • stalla 4.0
  • benessere degli animali
  • redditività della vacca da latte

All'interno degli spazi fieristici vengono riservati spazi-focus a quattro specifiche tematiche (innovazioni lattiero-casearie, agrozootecnia biologica, novità in ambito tecnologico, energie rinnovabili da fonte agricola) per uno sguardo approfondito sulle nuove frontiere del settore:
  • Milk village: presente per il terzo anno consecutivo alle Fiere zootecniche internazionali di Cremona, è un'area speciale dedicata alle innovazioni tecniche e tecnologiche nel settore lattiero-caseario con nuovi spunti proposti agli operatori professionali per sviluppare nuovi business.
  • Bio village: oggi la conversione al biologico rappresenta una interessante opportunità. Il Bio village, che ha debuttato lo scorso anno alle Fiere zootecniche internazionali, ospita spazi in cui gli espositori presentano particolari soluzioni e sistemi per l'agricoltura e l'allevamento bio.
  • Techno village: l'area, per il secondo anno consecutivo, è pensata per rispondere all'esigenza delle aziende espositrici di illustrare nel migliore dei modi le novità tecniche e le soluzioni più innovative ed efficienti nel campo dell'agricoltura e della zootecnia.
  • Bioenergy village: è lo spazio dedicato al confronto professionale per lo sviluppo di una filiera integrata e sostenibile per la produzione di bioprodotti: un corner specifico riservato alla presentazione delle ultime novità del settore e alla discussione delle azioni strategiche per la valorizzazione delle filiere bioenergetiche.
 

Gli scenari di settore

Il comparto zootecnico-caseario è tornato ad alzare la testa dopo una lunga fase di depressione, anzitutto perché il prezzo del latte alla stalla in Lombardia si è assestato su quotazioni soddisfacenti (39 centesimi al litro per il bimestre marzo-aprile 2017). Il valore del latte in Lombardia è un punto di riferimento strategico per le quotazioni a livello nazionale, dato che nelle stalle lombarde si munge il 44% di tutto il prodotto italiano. Inoltre rispetto allo scorso anno gli allevatori non sono più costretti a limitare la quantità munta in base agli accordi di ritiro, ma devono solo comunicare la produzione stimata nel 2017.

Tra i punti di forza del comparto spicca la filiera lattiero-casearia di qualità, che coinvolge 27.042 operatori, di cui 26.042 produttori che conducono 26.339 allevamenti, e 1.529 trasformatori con 2.458 impianti di trasformazione. In tema di latte e latticini va rilevato anche il sentiment favorevole da parte dei consumatori nei confronti di prodotti importanti in una corretta alimentazione e che, come dimostra un recente studio danese, possono aiutare a proteggersi dalle malattie croniche più diffuse.

Visita il sito delle Fiere zootecniche internazionali di Cremona per conoscere i numerosi eventi in programma dal 25 al 28 ottobre 2017