A giugno le quotazioni dei suini da macello hanno visto una segnale positivo, in controtendenza rispetto ai dati negativi degli ultimi mesi. Secondo l'Ismea è una vera e propria boccata d'ossigeno, per un comparto che versa ormai da tempo in una condizione di grave stagnazione, determinata sia da fattori strutturali che da problemi di ordine congiunturale, materializzandosi in un recupero dei prezzi del 3,5% rispetto a maggio. Il rimbalzo non è bastato però a ridare fiducia agli operatori, dal momento che il mercato esprime ancora quotazioni ancora inferiori ai livelli dello scorso anno, con un divario negativo di oltre il 15%.

Fra gli aspetti incoraggianti c'è il proseguimento del trend al ribasso dei costi di produzione, che ha alleggerito gli esborsi a carico degli allevatori. Per capire le dinamiche congiunturali e i loro effetti sui bilanci aziendali, l'Ismea ha elaborato uno specifico indicatore che, basandosi sulle caratteristiche di un'azienda tipo specializzata nell'allevamento del suino pesante e sulla relativa struttura costi-ricavi, consente il monitoraggio continuativo della redditività del settore.

L'analisi storica rivela una fase di particolare crisi nel 2013, anno in cui gli alti costi di produzione, associati soprattutto alla componente mangimistica, non avevano trovato un'adeguata compensazione nei prezzi di mercato. Il 2014 ha evidenziato, al contrario, una breve parentesi positiva esauritasi nell'arco di pochi mesi, fino ad agosto. Il quadro, tornato negativo nella seconda parte dell'anno e nei primi cinque mesi del 2015, nonostante l'accentuata mitigazione dei costi di produzione.

L'evoluzione più recente, basata sulle risultanze di giugno, rivela un marginale recupero della redditività per gli allevatori, con la forbice ricavi costi che segnala adesso uno scarto positivo di 0,60 euro/capo, seppur molti distante dai 13,4 euro/capo del giugno 2014. L'indicatore elaborato da Ismea monitora costantemente la dinamica e i livelli dei costi, nelle loro componenti fisse e variabili, l'incidenza di ogni singola voce di costo sugli oneri complessivi aziendali, i ricavi di vendita determinati sulla base delle quotazioni di mercato e i livelli di redditività aziendale.