Sono le prime stime presentate oggi a Bologna da Assalzoo, l'Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, nel corso dell'Assemblea pubblica, evento che segue gli Stati Generali dell'Associazione durante i quali sono state rinnovate le cariche sociali. Alberto Allodi, presidente in carica, è stato riconfermato alla guida dell'Associazione e sarà affiancato da due vicepresidenti, Gino Giuntini e Mario Mignini.
I dati del comparto
I principali indicatori economici del settore mostrano una “tenuta” sostanziale della produzione industriale con una flessione fisiologica dopo la produzione record del 2011, quando erano stati superati i 14,5 milioni di tonnellate.
Nel 2013 il mercato degli alimenti zootecnici in Italia ha prodotto un valore di 7,35 miliardi di euro (nel 2012 era 7,71 miliardi di euro), con una riduzione del fatturato complessivo dovuta al calo produttivo e alla riduzione dei prezzi di alcune delle principali materie prime agricole, in particolare cereali e derivati.
I prezzi alla produzione hanno fatto registrare una diminuzione rispetto al 2012 del 3,5%, ma i benefici per l'industria rispetto al triennio precedente sono stati annullati dall'aumento del costo del lavoro: +3,4% nel 2013.
Nonostante la contrazione di produzione e fatturato, il comparto ha mantenuto gli stessi livelli occupazionali dei due anni precedenti: l'industria mangimistica italiana impiega complessivamente 8.500 addetti circa, escluso l'indotto.
Infine, il saldo commerciale tra import e export, pur restando in area negativa (-384 milioni di euro nel 2013), risulta migliorato rispetto al 2012 con +11,1% grazie al buon incremento del valore delle esportazioni (+17%)
L'Italia al quinto posto in Europa
“L'Italia continua a far parte stabilmente del G7 dei produttori europei di mangimi, mantenendo il quinto posto in Europa – afferma il presidente di Assalzoo Alberto Allodi – e questo nonostante il perdurare dell'onda lunga della crisi economica e nonostante il nostro Paese sconti più di altri una dipendenza cronica dall'approvvigionamento di materie prime dall'estero, non essendo la produzione agricola italiana sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno per l'alimentazione animale".
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Fonte: Assalzoo