Nuove opportunità si apriranno per i produttori lattiero-caseari europei grazie al previsto aumento della domanda mondiale del 2,3% all'anno: di questo si è discusso in occasione del seminario organizzato ieri a Bruxelles dal Copa-Cogeca. Secondo gli esperti presenti all'incontro la domanda crescerà e sarà sospinta dalle economie emergenti, come quella cinese. In Cina, il consumo pro capite di prodotti lattiero-caseari è già salito del 317% dal 1998 al 2013, raggiungendo i 25 kg. Per di più, vi è ancora un enorme mercato potenziale, dal momento che gli esperti prevedono che il consumo cinese raddoppierà entro il 2020.

Essi hanno però sottolineato che si tratterà di un diverso tipo di domanda, legata a una diversa gamma di prodotti, con un incremento più significativo per gli alimenti per lattanti. I produttori dell'Ue debbono adattarsi ai mercati. Nel frattempo, nel prossimo decennio, la produzione dell'Ue dovrebbe aumentare in maniera modesta, soprattutto nel comparto dei formaggi.
Tuttavia, gli esperti hanno messo in guardia contro i problemi logistici legati alle b verso i mercati non Ue, come certificati veterinari, licenze di esportazione e registrazione o approvazione di vegetali.

Il presidente del gruppo di lavoro "Latte e prodotti lattiero-caseari" del Copa-Cogeca, Mansel Raymond, ha sottolineato che i produttori dell’Ue debbono essere in grado di approfittare delle crescenti opportunità di mercato per migliorare i propri redditi. Ha chiesto alla Commissione di contribuire a ridurre gli adempimenti burocratici e amministrativi legati all'esportazione di prodotti verso mercati non Ue. Ciò è indispensabile affinché l'Ue sia un grande esportatore sui mercati mondiali.

Il segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha evidenziato l'importanza della produzione lattiero-casearia europea quale fattore trainante per l'economia delle zone rurali. Ha inoltre ricordato la necessità di affrontare la sfida della crescente volatilità del mercato lattiero-caseario secondo un approccio orientato al mercato. Il Copa-Cogeca ritiene che gli strumenti attualmente esistenti per far fronte alla volatilità, come l'intervento pubblico, siano importanti. I mercati a termine potrebbero contribuire ad arginare parzialmente la volatilità e anche l'osservatorio del latte potrebbe rivelarsi utile. Occorrerebbe però anche incoraggiare e favorire la modernizzazione delle cooperative lattiero-casearie nelle zone rurali.

Si è inoltre proceduto a una disamina dell'attuazione del pacchetto "Latte", che mira a consolidare i rapporti contrattuali tra gli agricoltori e i trasformatori e a migliorare la posizione degli agricoltori, consentendo loro di ottenere un prezzo migliore per il loro latte. Il pacchetto "Latte" è stato attuato finora su base volontaria in Regno Unito, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e, su un base obbligatoria, a Cipro, in Francia, Spagna, Ungheria, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Italia, Romania e Bulgaria. Raymond ha aggiunto: "I contratti scritti permettono di dare maggiore stabilità ed equità ai produttori. Tuttavia, il pacchetto si trova ancora in una fase germinale, per cui servirà del tempo prima di vederne i risultati". Il seminario ha anticipato la relazione della Commissione europea prevista per il mese di giugno e relativa alla revisione del pacchetto "Latte" e all'andamento del mercato.