La Regione Lombardia ha posticipato al 1 dicembre il "divieto di spandimento dei reflui ai fini agronomici, sia per le aree vulnerabili che non vulnerabili, per il letame e materiale assimilato, i liquami, i fanghi, i fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento e le acque reflue utilizzati in terreni con prati, cereali autunno vernini, colture ortive, arboree con inerbimenti permanenti o con residui colturali ed in preparazione della semina primaverile anticipata".
Il divieto sarà operativo fino al 28 febbraio compreso.

"L'assessorato all'Agricoltura - dichiara il suo responsabile Gianni Fava - ha voluto recepire le richieste del mondo agricolo, in particolare di Coldiretti Lombardia e Confagricoltura Lombardia, in modo da consentire le corrette operazioni agronomiche in campo e assicurare alle imprese zootecniche di affrontare il periodo invernale con le vasche di stoccaggio liquami in condizioni di efficacia totale."
Le due federazioni avevano segnalato all'assessorato fenomeni di piovosità eccessiva dal 30 ottobre al 25 novembre, tali da compromettere le operazioni colturali autunnali in gran parte delle campagne lombarde. Molte aziende agricole non sono riuscite a completare le operazioni agronomiche finalizzate alla preparazione dei terreni per le semine autunnali e primaverili, con la necessità di impiegare ancora a oggi i reflui zootecnici. Da qui lo slittamento del calendario di divieto.

Essendo il periodo di divieto disposto tassativamente da Bruxelles, lo slittamento dal 25 novembre al 1 dicembre comporterà inevitabilmente il fatto che non si potranno spandere i reflui fino al 28 febbraio compreso.