Anche a gennaio le consegne di latte hanno continuato il trend dei mesi precedenti, facendo segnare un altro calo produttivo di poco inferiore al 3% rispetto allo stesso mese del 2012. Per chiudere la campagna produttiva 2012-2013 mancano ancora i dati di febbraio e marzo, ma la paura di un superamento della quota nazionale e di nuove multe per gli allevatori si fa più lontana. Agronotizie ne ha già parlato a inizio marzo, commentando i dati produttivi dello scorso dicembre. Quelle previsioni si fanno ora più concrete. Verosimilmente la produzione di latte di questi ultimi due mesi, cioè di febbraio e marzo, sarà inferiore a quella dell'anno precedente. Non per nulla le vacche non hanno rubinetti da aprire e chiudere a piacimento e i cambiamenti di passo sono necessariamente legati a molte variabili, dal numero di animali nelle stalle, all'andamento climatico, alle variazioni di alimentazione. Tutte cose che non mutano da un giorno all'altro. Sino a primavera inoltrata, dunque, sarà difficile vedere il segno più davanti alle produzioni di latte. Ma anche se le produzioni tornassero a crescere per portarsi allo stesso livello della scorsa campagna produttiva il pericolo di nuove multe sembra lontano.

 

I numeri

Proviamo a fare qualche conto. Nella campagna precedente le consegne di latte comprese fra aprile 2011 e gennaio 20012 erano di 8,97 milioni di tonnellate. Nello stesso periodo della campagna attuale ci fermiamo a 8,94 milioni di  tonnellate. Se la flessione produttiva continuasse con gli stessi ritmi dei sei mesi precedenti, da un minimo di -0,26% ad un massimo di -3,41%, la produzione dell'attuale campagna si fermerebbe a circa 10,80 milioni di tonnellate, contro i 10,87 di quella precedente. Dunque entro i limiti della quota nazionale. Ma anche nell'ipotesi di un'inversione di tendenza, con un recupero della produttività che veda febbraio e marzo 2013 raggiungere le stesse produzioni dell'anno precedente, ci fermeremmo a quota 10,84 milioni tonnellate, ancora una volta entro la quota nazionale. Certo, solo previsioni e nulla può essere sicuro sino a quando non saranno conteggiate le ultime consegne di latte, anche quelle di questi ultimi giorni di marzo. Per il momento, comunque, i “numeri” invitano all'ottimismo.