"La deroga approvata per l'Italia sui limiti previsti dalla direttiva nitrati apre la strada ad un revisione delle zone vulnerabili, necessaria per salvare le stalle italiane". E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla deroga approvata da parte del Comitato nitrati della Commissione europea sulla richiesta presentata dall'Italia, volta a consentire, a determinate condizioni, il superamento del limite massimo di 170 chili di azoto per ettaro di origine organica, fino ad un limite di 250 chili. 

"L'avvio della collaborazione tra il ministero delle Politiche agricole e l'Ispra, Istatuto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a seguito del recente accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni, apre la strada - sottolinea Coldiretti - all'aggiornamento della delimitazione territoriale sottoposta a vincolo e a una revisione più complessiva degli adempimenti previsti a carico delle imprese agricole".

Manzato, Veneto: 'Un passaggio importante per la zootecnia'

"E' un passaggio molto importante, che dà un pò di respiro alla zootecnia veneta". E' il commento dell'assessore all'Agricoltura del Veneto Franco Manzato alla notizia che il Comitato nitrati europeo ha approvato la deroga, richiesta dall'Italia. 

"Tuttavia - prosegue Manzato - questo si tradurrà in un carico burocratico importante, in termini anche di vincoli e controlli. Come regione ci impegneremo a predisporre le procedure amministrative con i relativi software informatici, così da semplificare la vita degli agricoltori".

Cia: 'Bene la deroga, ma non basta'

"La deroga approvata dall'Ue sul limite dei nitrati è un passo avanti nella giusta direzione. Si tratta di una prima risposta ai problemi degli allevatori che operano nelle zone vulnerabili ai nitrati, come l'area padana". Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori. 

"Ma questa misura da sola non basta, ora bisogna accelerare sulla predisposizione del nuovo studio 'ad hoc' per l'aggiornamento delle aree sensibili all'azoto e la relativa definizione dei carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi, come previsto dall'accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni il 5 maggio".

Confagricoltura: 'Ora attendiamo la disciplina organizza della materia'

"Anche se la deroga ottenuta non risolverà completamente i problemi correlati alla questione nitrati, perché interesserà un numero limitato di aziende zootecniche (tra il 5% ed il 10%), da oggi l'Italia ha a disposizione un importante strumento per migliorare la situazione generale applicativa della regolamentazione comunitaria; in tale ottica va formulata una disciplina organica per l'utilizzazione agronomica del digestato, l'adozione di adeguate tecnologie di trattamento degli effluenti e dello stesso digestato e, non ultima, la semplificazione degli adempimenti ed una maggiore possibilità di utilizzare concimi chimici attraverso una specifica modifica del d.m. 19 aprile 1999 relativo al codice di buona pratica agricola". 

Lo sottolinea Confagricoltura valutando favorevolmente la deroga sui limiti previsti dalla Direttiva nitrati approvata dal Comitato nitrati della Commissione europea.