Mancano pochi mesi al primo gennaio 2012, quando per le galline ovaiole scatterà il divieto di allevamento in gabbia. E non ci saranno rinvii. E’ stato ribadito anche a Bruxelles, all’ultimo incontro dei ministri agricoli della Ue, il 21 febbraio. E saranno guai per gli allevamenti, e sono molti, che ancora non si sono mossi per ammodernare le proprie strutture alle imposizioni comunitarie. Eppure la direttiva Ue, la 74 del 1999, è “vecchia” di 12 anni ed è difficile sostenere la necessità di un rinvio. Un argomento, questo dell’entrata in vigore delle norme comunitarie in tema di benessere delle galline ovaiole, che “terrà banco” alla prossima edizione del Salone internazionale dell’avicoltura in programma nel quartiere fieristico di Forlì dal 7 al 9 aprile. Il dibattito sulla direttiva 74/1999 inizierà venerdì pomeriggio 8 aprile con un incontro organizzato da Fiera di Forlì e da Assoavi, in occasione del quale si farà il punto della situazione e si analizzeranno le possibilità di adeguamento che si presentano agli allevatori italiani e non solo. Il dibattito sarà preceduto da una tavola rotonda in cui il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro affronterà il tema della competitività delle imprese nel contesto internazionale, confrontandosi con alcune realtà imprenditoriali che operano nella produzione di carni, uova e mangimi.

 

Rifiuti ed energia

Altro argomento al centro dei dibattiti della tre giorni forlivese, è quello dei rifiuti organici e delle agroenergie, temi ai quali nella mattina di sabato 9 aprile sarà dedicato un incontro durante il quale saranno esposte le riflessioni del Copa-Cogeca e le esperienze del Crpa. Un contributo alla discussione giungerà anche da Avitalia oltre che dalla Regione Emilia Romagna e dalle esperienze di alcune imprese che operano in questi settori. Il programma degli incontri continua con i simposi delle più importanti associazioni scientifiche del settore avicunicolo (Asic-Associazione Scientifica Italiana di cunicoltura, Sipa-Società Italiana di Patologia Aviare, Wpsa- World’s Poultry Scientific Association) che hanno scelto anche quest’anno Forlì come sede dei loro appuntamenti.

 

Tecnica e innovazione

Farà cornice alle attività convegnistiche la nutrita partecipazione di espositori che presenteranno negli spazi della Fiera di Forlì il meglio delle loro innovazioni e le loro ultime proposte dedicate al mondo degli allevamenti avicoli e cunicoli. Il panorama degli oltre 150 espositori sarà l’occasione per conoscere le novità nelle attrezzature e nell’impiantistica per allevamenti, nella produzione di mangimi, nella salute per gli animali. Significativa la presenza di imprese che si occupano di lavorazione e macellazione di carni, oltre che di produzione e lavorazione di uova e ovo-prodotti. Per il settore del confezionamento, sia di uova sia di carni, è attesa anche la presenza di alcuni operatori internazionali, leader in Europa, e non solo. Si sta poi definendo in questi giorni la partecipazione delle delegazioni di buyer stranieri che approderanno alla 47esima FierAvicola e che contribuiranno nel sottolineare il respiro internazionale della manifestazione forlivese

 

Un occhio ai consumi

Nella tre giorni dedicata all’avicoltura ci sarà anche lo spazio per la promozione dei consumi. A Forlì, infatti, sono statti invitati i professionisti della tavola che si cimenteranno con l’eccellenza della produzione nazionale avicola, cunicola e con gli ovoprodotti. L’interpretazione delle ricette sarà affidata all’estro ed alla maestria dei più noti chef italiani.