Un vero e proprio "Repertorio" delle varietà vegetali e razze animali autoctone o comunque tipiche dell´Emilia-Romagna; "Banche del germoplasma" per la conservazione del patrimonio genetico; nuove figure di "agricoltori custodi" della biodiversità. Il tutto per tutelare la straordinaria varietà di piante e animali che rappresentano da secoli patrimonio dell´agricoltura emiliano-romagnola, ma che oggi, in molti casi, corrono concretamente il rischio di estinzione. Razze, ormai quasi sconosciute, come il suino di Mora Romagnola, il bovino Bianca Modenese, il Tacchino di Parma e Piacenza, o, passando al regno vegetale, varietà dai nomi pittoreschi come la Pesca Bella di Cesena, la Pesca Carota, la Mela Musona, la Pera Volpina, il Melone Rospo.
E´ quanto prevede il progetto di legge della Giunta regionale dell´Emilia-Romagna "Tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario del territorio emiliano-romagnolo", presentato nel corso della 19° edizione del Sana, il Salone internazionale del naturale in programma a Bologna dal 13 al 16 settembre.
"La tutela della biodiversità in agricoltura -ha spiegato Tiberio Rabboni, assessore regionale all´agricoltura- è un tema cruciale per il nostro futuro. Nel mondo sono centinaia le specie e le varietà animali e vegetali già scomparse. In Italia negli ultimi cinquant´anni sono scomparse 5 razze bovine, 3 di capre e 10 di ovini e suini. Secondo gli esperti nel nostro paese sono 1500 le varietà di frutta a rischio di estinzione e una volta scomparsa una varietà non si ricostituisce più con conseguenze negative per tutto l´ecosistema." Rabboni ha inoltre sottolineato che assieme a queste varietà scompaiono anche le pratiche agronomiche e, più in generale, le tradizioni ad esse legate. Senza dimenticare il danno economico, perché "in un mondo fortemente globalizzato sono in aumento i cittadini che reagiscono, cercando cibi meno omologati". Un esempio fra tutti: con il latte di Vacca Rossa reggiana si produce un Parmigiano di straordinaria qualità che viene venduta a prezzi superiori alla media del 30-40% e che è presente nei principali ristoranti di New York. Analogo discorso per vitigni emiliano romagnoli un tempo quasi dimenticati, come il Pignoletto, i Lambruschi e l´Uva Longanesi che invece oggi stanno ottenendo un crescente successo di mercato.
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