L'assessore all'Agricoltura della regione Piemonte ha chiesto con una lettera al Ministro per le Politiche agricole di prendere iniziative nei confronti dell'Unione Europea per attivare un piano straordinario rivolto al settore corilicolo.

E' stato siglato, in sede di Comitato tecnico permanente delle Regioni lo scorso 21 gennaio, il piano corilicolo nazionale, a cui il Piemonte ha fortemente contribuito e che riconosce come un buon risultato, ottenuto anche grazie a un forte impegno del Ministero. Il piano nazionale – programma di azione comune e di sostegno al settore – ha infatti avuto il merito di dare visibilità a un comparto che in passato è stato spesso e colpevolmente dimenticato. Ora però, questo documento potrebbe rivelarsi inutile se non verrà tradotto in iniziative concrete.

La Regione ritiene prioritario in questo momento sostenere le aziende italiane nel confronto con i mercati internazionali, in particolare per la concorrenza della Turchia, e attivarsi rapidamente prima della prossima campagna di commercializzazione.

Il governo turco sta infatti intervenendo a favore delle proprie aziende con un aiuto pari a circa 750 euro/ettaro, mentre i corilicoltori italiani ne percepiscono circa 300, con un ammanco di 450 euro/ettaro per gli anni 2009, 2010, 2011. La Regione Piemonte propone che questo gap venga colmato con una forma di integrazione al reddito, magari differenziato per dare maggior forza alle organizzazioni dei produttori, per permettere alle aziende di superare questo periodo di difficoltà e di essere meglio attrezzate sul mercato.