Il Creso, Consorzio di ricerca e sperimentazione per l’ortofrutticoltura piemontese ha ottenuto un risultato sorprendente da una ricerca sull’insetto che sta mettendo in ginocchio i noccioleti del Piemonte. Il nocciolo rappresenta una delle poche alternative colturali per le colline delle Langhe, ma anche del Roero, del Monregalese e del Cebano. Contribuisce all’economia, ma allo stesso tempo è parte integrante del paesaggio – valorizzandone la biodiversità – ed è la base delle dolci ricette della gastronomia del sud Piemonte.
La difesa contro l’Agrilo (Agrilus viridis L.), l’insetto che scava gallerie nei tronchi e fa seccare i noccioli, è diventata una priorità per questi fragili quanto meravigliosi ambienti collinari.
Le ricercatrici del Creso hanno scoperto un insetto antagonista che si comporta da “limitatore naturale” dell’insetto “cattivo”. “Nel giro di qualche ciclo annuale - fa sapere il Creso - sarà possibile riportare sotto controllo gli attacchi dell’Agrilo, ridando prospettive ai corilicoltori”.

Nel 2006 il Creso, in collaborazione con l’Università di Torino, ha avviato un programma di ricerca sulla biologia dell’insetto, finanziato dalla Regione Piemonte, con l’intento di mettere a punto interventi di difesa efficaci, ma nello stesso tempo rispettosi degli equilibri ambientali.
La ricerca è stata condotta da un team tutto femminile, composto da Maria Corte del Creso e dalla prof.ssa Luciana Tavella dell’Università di Torino. All’interno dei noccioleti colpiti sono stati disposti manicotti in rete intorno alle branche per catturare gli insetti e determinarne così le epoche di sfarfallamento, accoppiamento e ovideposizione.
L’esame delle uova di Agrilo, prelevate nei noccioleti infestati e poste in allevamento presso i laboratori del Divapra - Dipartimento di valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali, Sez. Entomologia dell’Università di Torino, ha portato ad una scoperta sorprendente. Molte delle uova erano parassitizzate da un limitatore naturale: l’Oobius zahaikevitshj Trjapitzin, un insetto “buono” in grado di limitare naturalmente la diffusione dell’agrilo, la cui identificazione è stata confermata dal professor Emilio Guerrieri, Istituto per la protezione delle piante del Cnr di Portici.
La scoperta, oltre alla rilevanza scientifica, apre interessanti e concrete prospettive di difesa biologica contro l’insetto che devasta i noccioleti, facendo tirare un sospiro di sollievo ai corilicoltori e a tutti gli operatori che hanno a cuore la qualità della pregiata nocciola “Tonda Gentile delle Langhe”.

Per informazioni:
CReSO - Consorzio di Ricerca Sperimentazione e Divulgazione per l’Ortofrutticoltura Piemontese
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