"Un altro punto critico della filiera - sottolinea Minguzzi - è la commercializzazione che è troppo frammentata e troppo spesso indiretta. Le pesche e nettarine prodotte in Romagna, se aggiornate nelle varietà, non devono temere concorrenza, ma c'è troppa frammentazione commerciale, che vede solamente una parte di aziende cercare di coordinarsi il venerdì, ma poi spesso il martedì vedono spegnere ogni obiettivo, soprattutto quello di permettere agli agricoltori di sopravvivere. Anche la Gdo ci chiede di fornirle una qualità di pesche e nettarine buona e costante, affinché il consumatore ritorni ad acquistare per la qualità costante (vedi Melinda); a queste condizioni la Gdo deve considerare pesche e nettarine di Romagna un punto di forza del reparto frutta. Fruitimprese auspica un coinvolgimento più ampio della filiera, compresi gli intermediari che spesso hanno il rapporto commerciale con il cliente. Non dimentichiamo infine che la peschicoltura nel nostro territorio crea un indotto importante, per cui chi è protagonista nella filiera ha grandi responsabilità".
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Fonte: Fruitimprese Emilia Romagna