I principali produttori mondiali sono, a seconda dell’andamento climatico, sensibilità specie/cultivar e delle brinate primaverili, con una Plv di (Ton./anno): Turchia (660.000 t.), Iran (487.000 t.), Pakistan (325.000 t.), Uzbekistan (290.000 t.), Italia (250.000t.) e Algeria (203.000 t.).
In Europa vi è stata invece una diminuzione della superficie, in effetti nell’Ue-27 Paesi la superficie totale ad albicocco è oggi (2010/11) di circa 68.000 ettari e la produzione è suddivisa fra Italia, Spagna, Francia e Grecia che concorrono reciprocamente al 55% della Superficie ed al 69% della produzione.
La produzione comunitaria di albicocche oscilla fra le 450.000 e le 600.000 tonnellate. I Paesi che hanno fatto maggior investimenti sono in ordine di importanza: Italia, Francia, Grecia, Spagna, Ungheria e Slovenia. In Italia, maggior produttore europeo, la superficie si aggira intorno ai 20.000 ettari e nel 2012 si sono ottenuti oltre 250.000 tonnellate (dati Istat).
In Italia tre Regioni si giocano il primato produttivo: Emilia Romagna, Campania e Basilicata.
Nel 2013 la produzione Italiana ha evidenziato una notevole flessione in specie nelle aree più produttive: Emilia Romagna, Italia del Sud, Sicilia, Sardegna ed altre aree italiane;
Albicocche - Superficie in Italia dal 2008 al 2012
2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Sup. (ha) | Sup. (ha) | Sup. (ha) | Sup. (ha) | Sup. (ha) |
19201 | 18033 | 19543 | 19595 | 19906 |
(Fonte Istat)
ITALIA | 2012 |
2013 (Europech) |
Var..% 2013 su 2012 |
Emilia Romagna | 71.508 | 46480 | - 35,0 |
Italia SUD, Sicilia e Sardegna | 151.606 | 93.380 | - 38,4 |
Altre Aree | 30.184 | 20.809 | -31,1 |
ITALIA Totali : | 252,298 | 160.669 | -36,6 |
(Fonte: Europech)
Dati sintetici annata agraria 2013
Si evidenzia nel 2013 una produzione inferiore rispetto al 2012 (-35%), a causa di avversità atmosferiche nelle aree di maggior produzione. La superficie colturale è in aumento (+5-10%), tale tendenza è presente nelle zone più vocate già da alcuni anni.
Per quanto riguarda le varietà precoci, la qualità non è risultata buona, a causa delle piogge persistenti, mentre nelle cultivar di albicocco più tardive, la qualità organolettica e la pezzatura è risultata nettamente migliorata.
In generale, i prezzi in questa annata sono risultati superiori del 50% rispetto al 2012. Da questa tendenza vanno però escluse le varietà tardive, che hanno spuntato quotazioni più alte, ma solo del 20%.
Costi di produzione delle colture arboree ed erbacee
A cura del Professor Francesco Rinaldi Ceroni, consulente agricolo e imprenditore in Economia, realizzato in collaborazione con Fedagri-Confcooperative, con la Provincia di Ravenna e con il contributo dell'IPSAA "Persolino" Faenza.
Contatti: rinaldiceroni.f@evomail.it
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Fonte: Agronotizie