Chi non ricorda lo struggente film "l'Olio di Lorenzo", con Nick Nolte e Susan Sarandon? E' la storia drammatica della famiglia Odone, il cui figlio di 6 anni, Lorenzo, è affeto da adrenoleuco distrofia, una malattia genetica inguaribile e mortale. Dopo lunghi studi, gli Odone scoprono che l'unione di due acidi grassi monoinsaturi possono rallentare il decorso della malattia. Uno di essi è l'acido oleico. Il bambino sopravviverà molto più a lungo di quanto le prime diagnosi avrebbero predetto e "l'Olio di Lorenzo" è tuttora utilizzato nella cura dell'ALD, malgrado la mancata approvazione dell'FDA e lo scetticismo della medicina ufficiale. La difficoltà incontrata dagli Odone era nell'ottenere un olio altamente purificato, che contenesse acido oleico in percentuali altissime, separato da altri acidi grassi a catena lunga.
Oggi viene data la luce verde da parte dello United States Department of Agriculture (USDA): Plenish™ ottiene il via libera alla coltivazione negli Stati Uniti. Paul E. Schickler, presidente di Pioneer Hi-Bred, non nasconde la propria soddisfazione: “Questa autorizzazione rappresenta una pietra miliare per Pioneer, che lavora allo sviluppo di caratteri che forniscano vantaggi diretti ai consumatori e solidi risultati in campo”.
Con un rotondo 75%, la soia a elevato contenuto oleico Plenish™ mostra attualmente il più alto contenuto di acido oleico tra i prodotti a base di soia in commercio. E questo è un aspetto di grande rilievo, in quanto l’acido oleico aumenta notevolmente la stabilità dell’olio, non va incontro all’idrogenazione nella fase di cottura degli alimenti e infine previene l’irrancidimento del cibo durante la conservazione. Inoltre fornisce maggiore flessibilità in applicazioni alimentari e rilascia un prodotto con zero grammi di grassi idrogenati. L’olio di soia estratto da Plenish™ possiede il 20% in meno di grassi saturi rispetto agli olii di soia tradizionali, rendendolo un ingrediente più attraente per i prodotti di consumo alimentare. Contiene inoltre acidi grassi monosaturi (cardioprotettori) in una quantità tre volte maggiore rispetto agli olii di soia in commercio.
L’olio di soia ad elevato contenuto oleico offre anche nuove opportunità per applicazioni nel settore industriale non alimentare. La sua elevata stabilità al calore permette infatti alle industrie di sviluppare alternative ai prodotti derivati dal petrolio, come ad esempio per lubrificanti, schiume e adesivi, rendendo così possibile l'utilizzo di fonti rinnovabili ed ecosostenibili. Negli ultimi mesi del 2010 e nel 2011, negli Stati Uniti e in Canada continueranno i test dei caratteri in campo e i test dell’olio e, una volta ricevute le approvazioni di conformità alle normative, nel 2012 si potrà avviare la commercializzazione. Procedure per l’approvazione del carattere sono in corso anche in tutti i paesi importatori di soia, compresa l’Unione Europea. Ovviamente, nel Vecchio Continente Plenish™ non avrà vita così facile. Le posizioni verso le colture biotecnologiche non lasciano pensare a cambi di rotta nell'immediato futuro, con buona pace delle performance superiori della soia DuPont. E di Lorenzo.