La tecnica dell’innesto, divenuta d’uso comune nell’orticoltura europea a partire dalla seconda metà degli anni ‘80, produce ormai numeri importanti anche in Italia.
Secondo alcune stime, infatti, nel 2008 le aziende agricole italiane hanno utilizzato oltre 45 milioni di portinnesti delle principali specie orticole.
La ragione di tale exploit va rintracciata nel fatto che il ricorso all’innesto si è dimostrato una soluzione estremamente efficace per incrementare la resa per ettaro persino su terreni particolarmente stanchi, favorendo la capacità delle colture di resistere agli stress biotici e abiotici.
Nel mercato dei portinnesti per orticoltura, la gamma Syngenta si distingue innanzitutto per la completezza dell’assortimento che, con le sue proposte, copre pressoché tutte le specie orticole innestabili: melone, anguria, cetriolo, pomodoro, melanzana e peperone.
“Le tipologie di portinnesti Syngenta soddisfano pienamente le richieste tecniche degli agricoltori più esigenti, tanto in termini di resistenze genetiche e tolleranze quanto di vigoria della pianta e pezzatura dei frutti”, spiega Enrico Rappuoli, market manager Vegetables Italy and Israel di Syngenta Seeds-Vegetables.
Tutti i portinnesti della gamma Syngenta sono il risultato di un’attenta sperimentazione, finalizzata a migliorare la risposta sia alle problematiche note sia a quelle emergenti legate all’ambito orticolo, anche alla luce delle stringenti disposizioni di legge in materia di agricoltura sostenibile e qualità degli alimenti. Per questo, il crescente ricorso alla tecnica dell’innesto ha indotto Syngenta a sviluppare ricerche specifiche nel segmento su nuovi ibridi di portinnesti per melone, anguria, pomodoro e peperone.
“Diamo massima importanza all’opportuna scelta di vigore, resistenze e adattabilità degli innesti alle diverse condizioni di coltura perché ci poniamo come obiettivo preservare gli aspetti qualitativi della produzione, esaltando anche quelli quantitativi - spiega Ciro Santoro, business promoter di Syngenta Seeds-Vegetables -. Un buon esempio del nostro operato nel settore è Argentario, un portinnesto ibrido di lagenaria per anguria caratterizzato da un’elevata tolleranza al freddo, che consente trapianti anticipati e favorisce l’allegagione. Grazie alla sua buona copertura e allo sviluppo della coltura, Argentario è indicato anche in trapianti più tardivi, garantendo l’aumento delle quantità raccolte e il mantenimento di una qualità elevata”.
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Fonte: Syngenta