Al gruppo iniziale di specie (albicocco, ciliegio, fragola, mandorlo, melo, pero, pesco e nettarine, susino cino-giapponese, susino europeo) si sono successivamente aggiunti i piccoli frutti (lampone, mirtillo e rovo) e recentemente l’uva da tavola.
In particolare, per quanto riguarda pesco e albicocco, le varietà valutate dal progetto sono 259 pesche di cui 108 a polpa bianca, 190 nettarine di cui 38 a polpa bianca, 33 percoche e 17 portinnesti. Nel tempo, il numero delle cv consigliate di pesco e nettarine è fortemente diminuito (130 nel 1994, 88 nel 2009), nonostante il grande numero di varietà valutate successivamente l’avvio del progetto. Il rinnovo più accentuato ha riguardato le pesche gialle; 56% di nuove cultivar rispetto al 1994, contro il 50% delle nettarine bianche, il 46% delle nettarine gialle, il 40% delle pesche bianche e il 17% delle percoche, la categoria decisamente con il minor tasso di innovazione.
L’aggiornamento del progetto è merito dell’ampia collaborazione dei vivaisti e degli editori privati che consente di seguire la rapida evoluzione varietale che caratterizza la peschicoltura moderna.
Tra le regioni peschicole settentrionali, il Piemonte è la sola che negli ultimi dieci anni ha visto aumentare la produzione, quando, nello stesso periodo di tempo, il Veneto ha registrato una diminuzione di oltre il 40% e l’Emilia Romagna una diminuzione dell’8%.
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Fonte: Creso - Consorzio di ricerca sperimentazione e divulgazione per l'ortofrutticoltura piemontese