I mercati internazionali del grano duro restano deboli e con prezzi in calo nei valori in euro, in attesa di informazioni più aggiornate sull'andamento dei raccolti in Europa, dai quali giungono segnali contrastanti e non sempre coerenti con le previsioni più accreditate. Ma si attendono notizie più precise anche dalle semine in Canada: sono complete, ma di qualità inferiore del 20% rispetto allo scorso anno, a causa dei terreni di nuovo afflitti dalla siccità in molte delle zone vocate del Saskatchewan e dell'Alberta, dove si coltiva il grosso del grano duro canadese. Un fenomeno che sta destando preoccupazione, e che si è esteso anche agli Stati Usa del Montana e del North Dakota.
Nel mentre si segnala una brusca frenata della ripresa dei noli marittimi, che risentono dei maggiori rischi legati alla guerra mossa da Israele all'Iran, con la conseguente maggiorazione delle polizze assicurative. In Canada, come rileva la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, si delinea un nuovo lieve calo del prezzo Fob del Cwad in euro nonostante la caduta del prezzo all'ingrosso per l'esportazione sulla piazza di Rosetown, accompagnato da un deciso incremento dei costi di trasporto interni. Valori in calo di 1 euro anche sul mercato di Toronto per il prezzo Fob del Cwad.
Dalle quotazioni rilevate dalla Us Wheat Associates per il prezzo Fob del Northern Durum, il cereale resta stabile nelle sue quotazioni in dollari Usa, ma perde ugualmente terreno per la rivalutazione dell'eurovaluta, scendendo sotto i 275 euro alla tonnellata. Il dollaro debole aggrava anche il bilancio del future sul grano duro a Chicago espresso in euro, in preda ad un nuovo calo delle quotazioni in dollari Usa e ad una ritrovata volatilità.
In Italia tutte le borse merci sono in pausa di quotazione tra una campagna commerciale e l'altra: tranne Foggia, che torna con la prima quotazione della mietitura 2025, uguale all'ultima della mietitura 2024.
I prezzi all'origine rilevati da Ismea, presentano al 18 giugno 5 piazze stabili su 9 rilevate, anche se restano i cali importanti sulle restanti quattro: Ancona, Perugia, Macerata e Campobasso.
Noli, Baltic Dry in frenata a causa dei venti di guerra
L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri, 18 giugno 2025, è sceso del 4% a 1.874, il livello più basso dall'11 giugno, a causa del calo delle tariffe di trasporto per i principali segmenti di navi. Nonostante questa brusca frenata e la perdita su base giornaliera anzidetta, l'Indice Baltic Dry mette a segno comunque un incremento di 136 unità rispetto ai 1.738 punti raggiunti proprio l'11 giugno scorso (+7,82%), quando si era portato sui massimi dal 18 novembre 2024. Si tratta in ogni caso del terzo aumento dell'indice su base settimanale e la crescita del Baltic Dry dal 28 maggio scorso, quando stazionava a soli 1.303 punti, fino al 18 giugno 2025 è di ben 571 unità (+43,82%).
La ripresa dei noli delle scorse settimane era seguita all'accordo sui dazi tra Usa e Cina, che peraltro continuano le trattative, e negli ultimi giorni era apparsa all'orizzonte la possibilità di un accordo anche tra Usa e Ue, ma i venti di guerra spirati negli ultimi giorni hanno gelato le aspettative su una ripresa dei traffici, specie con riguardo alla possibilità di un blocco navale nello stretto di Hormuz e al conseguente aumento dei costi assicurativi, determinando così il repentino calo di ieri. L'indice al 18 giugno 2025 su base annuale perde ancora (-4,44%), mentre la scorsa settimana le perdite si erano attestate poco sopra (-5,34%).
L'Indice Panamax, che è parte del Baltic Dry, e che tiene traccia delle navi che trasportano 60mila-70mila tonnellate di carbone o grano, è diminuito ieri, 18 giugno 2025, del 2% toccando i 1.378 punti, aumentando però rispetto ai 1.337 punti dell'11 giugno scorso di 41 unità (+3,07%).
Chicago, Future Durum Wheat Index -0,55%
Il Future Durum Wheat Index $Cdwi alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 17 giugno scorso cala a 654,79 punti, quasi 6,55 dollari Usa per bushel, in diminuzione di 3,64 punti sui 658,43 raggiunti lo scorso 10 giugno (-0,55%), quando invece si era registrato un aumento di 3,51 punti sulla settimana ancor precedente. Su base settimanale, a partire dalla settimana successiva al 20 maggio, si osserva un andamento molto oscillante di questo indice, con prezzi caratterizzati da una notevole volatilità, pertanto da quella data non è più possibile tracciare una chiara linea di tendenza.
Il valore raggiunto martedì scorso resta comunque più basso di 9,07 rispetto ai 663,86 punti del 25 marzo, ultima di quattro settimane di ribassi. E la ripresa delineatasi fino al 20 maggio - con l'indice attestato a 663,75 punti - che la settimana scorsa sembrava poter essere confermata, torna nuovamente a smarrirsi.
Rispetto ai 678,00 punti raggiunti il 28 febbraio scorso, l'indice accusa un calo di 23,21 (-3,42%). In ogni caso, il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre 2024, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 30,31 punti (+4,85%). Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 - un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021 - l'indice al 17 giugno assesta il recupero a 47,22 punti (+7,77%).
Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.
Inoltre, la quotazione del 17 giugno scorso, valorizzata al cambio di ieri, 18 giugno 2025, è paria a 209,03 euro alla tonnellata, in calo di 1,39 euro alla tonnellata rispetto alla quotazione del 10 giugno valorizzata al cambio dell'11 giugno 2025 e pari a 210,42 euro alla tonnellata. In pratica, a cambi pure rimasti intorno a 0,87 euro per un dollaro Usa tra l'11 ed il 18 giugno, il valore in euro risulta in diminuzione in maniera poco meno che proporzionale al calo dell'indice in dollari Usa: su tale calo pesa infatti anche una seppur leggera ulteriore svalutazione della moneta Usa.
Prezzi Fob canadesi calano fino a 270 euro
Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali, aggiornato all'11 giugno 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il grano Cwad di prima qualità al St Lawrence Market di Toronto è stato di 320 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati in moneta americana e di 280 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così sul 4 giugno scorso stabilità per i contratti in dollari Usa ed un ulteriore calo di 1 euro per quelli conclusi nella moneta unionale europea.
Su questa piazza lo scorso 4 giugno si era ancora registrata stabilità per in contratti in dollari Usa e un calo di 2 euro per quelli in euro valuta. In particolare, dal 9 aprile all'11 giugno, mentre i contratti in dollari si sono sostanzialmente mantenuti intorno ai 320 dollari alla tonnellata, quelli in moneta unionale, dopo aver raggiunto quota 290 euro alla tonnellata il 9 aprile, hanno perso terreno gradualmente fino calare all'11 giugno di ben 10 euro di controvalore (-3,45%).
In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, all'11 giugno 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 105 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, all'11 giugno 2025 perdono 113 euro alla tonnellata.
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 16 giugno 2025 riporta il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti nella regione dei grandi laghi canadesi, fissato in 426,53 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 4,31 dollari canadesi sui 430,84 registrati lo scorso 9 giugno, quando si era verificato un altro calo di 1,77 sui 432,61 registrati il 2 giugno 2025.
Quello intervenuto il 16 giugno scorso è il quinto calo consecutivo del prezzo Fob del Cwad di prima qualità in partenza dalla regione dei grandi laghi canadesi, che ha perso tra i 452,04 dollari canadesi del 12 maggio e la quotazione del 16 giugno ben 25,51 dollari canadesi alla tonnellata (-5,64%).
La valutazione dell'11 giugno 2025 risulta così inferiore di 22,92 dollari canadesi rispetto al prezzo del 2 dicembre 2024 di 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, ultima quotazione prima dell'avvento dei ghiacci.
La quotazione del prezzo Fob del Cwad di prima qualità raggiunta il 16 giugno scorso al cambio del 18 giugno 2025 è pari a 270,87 euro alla tonnellata, in calo di 3,62 euro alla tonnellata rispetto ai 274,49 euro della quotazione del 9 giugno scorso valorizzata al cambio dell'11 giugno 2025. Il calo in euro è sostanzialmente spiegato alla diminuzione delle quotazioni in dollari canadesi, dato che tra l'11 ed il 18 giugno il cambio è rimasto pressoché invariato in un intorno di 0,64 euro per un dollaro canadese.
Rispetto alla valutazione del 7 aprile, che al cambio del 9 aprile 2025 restituiva un valore di 299,43 euro alla tonnellata, si registra sulla valutazione del 16 giugno al cambio del 18 giugno 2025 un calo complessivo di 28,56 euro alla tonnellata (-9,54%).
Prezzo Fob Usa cala sotto i 275 euro
Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 13 giugno 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna luglio-agosto 2025 è di 316 dollari Usa alla tonnellata, stabile sulle precedenti rilevazioni dal 23 maggio scorso in avanti, quando invece si era registrato un calo di 7 dollari sulla quotazione di 323 dollari del 16 maggio 2025, che era rimasta costante a partire dal 31 gennaio 2025, quando si era manifestato l'ultimo calo di 4 dollari sulle quotazioni del 24 gennaio 2025.
La quotazione del 13 giugno del Northern Durum, valorizzata al cambio del 18 giugno 2025 è pari a 274,46, euro alla tonnellata, in calo di 0,57 euro alla tonnellata rispetto alla quotazione del 6 giugno scorso, valorizzata cambio dell'11 giugno 2025. A parità di quotazioni in dollari Usa del prezzo Fob del Northern Durum, l'intero calo in euro è spiegato dalla lieve svalutazione della moneta americana, pure rimasta intorno a 0,87 euro per un dollaro Usa.
Canada, prezzo all'ingrosso in forte calo
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 16 giugno 2025 ha rilevato il prezzo di acquisto all'ingrosso per l'esportazione del Cwad numero 1 al 13% di proteine in 330,70 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di ben 18,37 dollari canadesi rispetto ai 349,07 registrati una settimana fa, il 9 giugno scorso, quando invece si era verificata stabilità sul 2 giugno 2025.
Dopo i prezzi in altalena della scorsa settimana, questo brusco calo è da attribuire ad un rallentamento delle contrattazioni e ad un mercato poco profondo, motivato dalla situazione di attesa e di incertezza determinata da un lato dall'avvio della mietitura in Europa, dal persistere di una situazione di siccità in Saskatchewan.
In ogni caso, il prezzo all'ingrosso del Cwad dal 1° ottobre 2024, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha guadagnato fino al 16 giugno 2025 36,38 dollari canadesi alla tonnellata (+12,36%).
Il 16 giugno scorso sono stati calcolati i corrispettivi export basis in 95,84 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 14,07 sul 9 giugno scorso, quando invece si era registrata una diminuzione di 1,77.
Pertanto, il calo del prezzo Fob del Cwad del 16 giugno scorso di 4,31 dollari canadesi alla tonnellata, è spiegato dal crollo del prezzo all'ingrosso all'esportazione di 18,37 dollari, parzialmente neutralizzato dall'aumento di 14,07 dollari dei costi di trasporto interni canadesi dagli elevatori ai porti a mezzo treni merci.
Canada, prezzi all'origine quasi stabili
Il 16 giugno 2025 la Commissione ha rilevato il prezzo medio spot del Cwad di prima qualità offerto dagli agricoltori nel Saskatchewan in 332,72 dollari canadesi alla tonnellata, in lievissimo rialzo - appena 0,09 dollari - sui 332,63 registrati il 9 giugno scorso, quando questo valore era risultato stabile sul 2 giugno 2025. Tra il 5 ed il 26 maggio i prezzi spot erano cresciuti di 13,56 dollari canadesi alla tonnellata, ora tale incremento si mantiene a 4,29, a seguito del brusco calo intervenuto il 2 giugno scorso, pari a 9,18 dollari canadesi alla tonnellata.
Con il valore del 16 giugno scorso, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 43,64 dollari (+15,10%). È da tenere presente che il 3 settembre 2024, per la prima volta dal maggio 2024, si era interrotta la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 54,28 dollari (-14,02%).
Il 16 giugno 2025 la Commissione ha rilevato anche il prezzo medio offerto dagli agricoltori del Saskatchewan per le consegne differite a settembre 2025 in 312,69 dollari canadesi alla tonnellata, in lievissimo calo, appena 0,09 dollari canadesi alla tonnellata, rispetto ai 312,78 dollari registrati il 9 giugno scorso, quando invece si era rivelato stabile sulle precedenti rilevazioni del 2 giugno e del 26 maggio 2025.
Tra il 18 febbraio 2025, quando il valore era attestato a 327,15 dollari, e l'11 giugno scorso, il prezzo medio per le consegne differite offerto dagli agricoltori è così calato di 14,46 dollari canadesi. Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto 2024 all'indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 16 giugno 2025, di ripresa dei prezzi pari a 23,06 dollari (+7,96%).
Canada e Usa, persiste il rischio siccità
Secondo la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 16 giugno scorso "Non ci sono stati aggiornamenti sulle condizioni del raccolto canadese di grano duro la scorsa settimana. Le aree di coltivazione del grano duro di Alberta e Saskatchewan sono state prive di pioggia la scorsa settimana. Pertanto, prevediamo che le condizioni rimarranno sostanzialmente invariate o leggermente inferiori".
In pratica, solo il 75% del grano duro appena seminato sarebbe in condizioni tra buono ed eccellente, sempre che il persistere della siccità - di cui la Commissione parlava già nel report del 9 giugno - non abbia peggiorato la situazione. Nelle stesse settimane dello scorso anno il grano duro appena seminato era nel 95% dei casi in condizioni tra buono ed eccellente.
E le cose non vanno meglio negli Usa: "Il grano duro coltivato nel North Dakota nel 76% dei casi è stimato tra buono ed eccellente. I dati per il Montana non sono ancora disponibili. L'umidità di inizio stagione nel North Dakota sta favorendo le condizioni per il momento. Nel frattempo, il raccolto del Montana mostra segni di stress da siccità".
Secondo gli analisti della Commissione "La raccolta del grano duro è in corso in Europa, ma il mercato sta monitorando attentamente le condizioni meteorologiche in Saskatchewan". E consigliano agli agricoltori di non proseguire le vendite.
Export grano canadese a 5 milioni di tonnellate
Le esportazioni canadesi di grano duro nella quarantaquattresima settimana della campagna commerciale 2024-2025 sono state di 85mila e 300 tonnellate. "Il totale stagionale di 5 milioni di tonnellate è ora superiore del 63% (1,9 milioni di tonnellate) rispetto allo scorso anno" scrivono gli analisti della Commissione, che sottolineano come "Le esportazioni di grano duro probabilmente supereranno le previsioni di esportazione totali del Ministero dell'Agricoltura canadese nella quarantacinquesima settimana di campagna commerciale".
Borsa Merci Foggia
La Borsa Merci di Foggia ieri - 18 giugno 2025 - ha quotato per la prima volta il grano duro fino nazionale mietitura 2025, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50%, a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi. Tali valori risultano identici all'ultima quotazione della mietitura 2024, che risale allo scorso 28 maggio, quando il cereale pastificabile aveva perso sulla piazza di Foggia ben 32 euro alla tonnellata a partire dal 12 marzo 2025.
Inoltre, le quotazioni del 18 giugno 2025 del frumento duro fino a Foggia sono inferiori di 32 euro a quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, attestate sui valori di 337-342 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 45 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 18 giugno 2025 perdite per 150 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Roma
Borsa Merci di Roma ieri - 18 giugno 2025 - non ha quotato per la terza seduta consecutiva il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, per il quale si è conclusa la campagna di commercializzazione 2024-2025. Ultimi prezzi noti quelli della seduta del 28 maggio 2025: 275 euro alla tonnellata sui minimi e 280 euro sui massimi, stabili sulle precedenti sedute del 21 e del 14 maggio 2025. Dal 19 marzo, il cereale pastificabile ha perso sulla piazza di Roma 18 euro alla tonnellata, mentre dall'8 gennaio al 28 maggio 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Roma ha perso 5 euro di valore.
Tra il 3 luglio 2024 e il 28 maggio 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 20 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 275-280 euro. Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 37 euro alla tonnellata sui minimi e di 42 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno 2024: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 28 maggio 2025 perdite pari a 130 euro alla tonnellata sui minimi e a 135 euro sui massimi.
Associazione Granaria Meridionale di Napoli
Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 17 giugno 2025 - per la terza sessione consecutiva - non ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13%, per il quale si è conclusa la campagna commerciale 2024-2025. Ultimi prezzi noti: 323 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, registrati il 27 maggio 2025, stabili sulle precedenti sedute del 20 e del 13 maggio 2025.
A seguito dei recenti cali, sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è tornato a valori inferiori a quelli del 17 dicembre 2024 - pari ad una forchetta di 340-345 euro alla tonnellata - per 17 euro sui minimi e 20 euro sui massimi. La quotazione di 323-325 euro del 27 maggio è inferiore di 37 euro sui minimi e di 40 sui massimi a quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli.
Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno 2024 si rilevano prezzi più bassi di 27 euro sui minimi e 30 euro sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno furono di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 27 maggio 2025 perdite pari a 142 euro sui minimi e 155 euro sui massimi.
Borsa Merci Bari
La Commissione Cereali della Borsa Merci di Bari si è riunita il 17 giugno 2025 e non ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale, mietitura 2024, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa. Ultimi valori noti, quelli della seduta del 3 giugno 2025: 305 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 27 maggio scorso. Al 3 giugno, complessivamente, il frumento duro fino su Bari ha perso ben 27 euro sui minimi e 28 euro sui massimi rispetto all'11 marzo 2025.
Il frumento duro fino sulla piazza di Bari tra il 7 gennaio - quando quotava 318-323 euro alla tonnellata - ed il 3 giugno 2025 ha accusato una perdita di valore pari a 13 euro alla tonnellata sui minimi e a 14 euro sui massimi. Dalla seduta di esordio della mietitura 2024 del 25 giugno 2024 - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - al 3 giugno 2025 sono stati invece bruciati 40 euro alla tonnellata di valore sui minimi e 41 sui massimi.
E sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 44 euro alla tonnellata sui minimi e 45 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 3 giugno 2025 perdite pari a 140 euro sui minimi e 141 sui massimi.
Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 17 giugno 2025 non è stato quotato. L'ultima valutazione - risalente alla seduta del 12 novembre 2024 - è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.
Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 17 giugno 2025 non è stato quotato. Ultima valutazione quella della seduta del 6 maggio, quando si era invece attestato su valori di 318 euro sui minimi e 323 sui massimi, in diminuzione di 2 euro sulla precedente seduta del 29 aprile 2025.
Associazione Granaria di Milano
L'Associazione Granaria di Milano il 17 giugno 2025 non ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento. Si dà atto delle ultime quotazioni note, suddivise per provenienze e qualificazioni e risalenti al 10 giugno scorso:
- Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 312 euro alla tonnellata sui minimi e 319 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 13 maggio 2025 in avanti. Dall'11 marzo questo frumento sulla piazza di Milano ha perso 21 euro alla tonnellata sui minimi e 24 euro sui massimi. Inoltre, i prezzi del 10 giugno 2025 risultano in calo di 33 euro sui minimi e di 36 euro sui massimi sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 10 giugno 2025 perdite pari a 103 euro alla tonnellata sui minimi e 106 euro sui massimi.
- Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 321 euro alla tonnellata sui minimi e 331 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 13 maggio 2025 in avanti. Tali prezzi sono il risultato di un calo di 24 euro intervenuto tra l'11 marzo ed il 10 giugno 2025. I prezzi del 10 giugno 2025 risultano in calo di 41 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 10 giugno 2025 pari a 109 euro alla tonnellata.
Il 17 giugno scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 305 euro alla tonnellata sui minimi e 314 euro sui massimi, stabili sulle precedenti sedute dal 13 maggio scorso in avanti, quando si era manifestato un calo di 10 euro alla tonnellata sulla seduta del 6 maggio 2025. Dal 7 gennaio scorso - quando quotavano 320-330 euro alla tonnellata - questi frumenti risultano in calo di 15 euro sui minimi e 16 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 95 euro alla tonnellata sui minimi e 106 euro sui massimi.
I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati il 17 giugno 2025 a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi - risultano stabili sulle precedenti sedute dal 13 maggio scorso in avanti, quando si era verificato un calo di 10 euro alla tonnellata sulla seduta del 6 maggio 2025. Dai valori di 370-385 euro alla tonnellata, rimasti stabili tra il 17 settembre 2024 ed il 1° aprile 2025, questi frumenti hanno perso 35 euro alla tonnellata fino al 17 giugno 2025. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 162 euro alla tonnellata.
Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura
Venerdì 13 giugno 2025 è stato compilato l'ultimo listino a cura dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando per la seconda seduta consecutiva non è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024, qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri. Ultimi prezzi noti del cereale pastificabile nazionale risalgono al 30 maggio 2025: 305 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 23 maggio 2025.
Dal 10 gennaio scorso, quando il frumento duro fino ad Altamura era quotato 321-326 euro alla tonnellata, si registra - a causa dei recenti cali - una diminuzione complessiva al 30 maggio 2025 pari a 16 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro fino nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 42 euro alla tonnellata.
E si registra un deprezzamento di 45 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio 2024 in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 30 maggio 2025 pari a 150 euro alla tonnellata.
Il 13 giugno 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la trentesima seduta consecutiva non quotato. L'ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre 2024, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Bologna
La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 12 giugno 2025 quando non ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024 - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa.
Ultimi prezzi della mietitura 2024 sono pertanto quelli assegnati il 5 giugno 2025 e pari a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 298 sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 29 maggio 2025. Tra il 9 gennaio - quando quotava su una forchetta di 315-320 euro alla tonnellata - e il 5 giugno 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Bologna ha così perso 22 euro alla tonnellata.
I valori del 5 giugno 2025 risultano in calo di 42 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno 2024 e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 5 giugno 2025 pari a 127 euro alla tonnellata.
Prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 18 giugno 2025
I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 10 ed il 16 giugno 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 18 giugno 2025, danno 5 piazze stabili e 4 in calo su 9 rilevate. Lo scorso 11 giugno erano state rilevate 9 piazze stabili e 2 in calo. In questa tornata escono di scena le piazze di Bologna e Ferrara, restano ancora fuori quotazione le piazze di Bari, Foggia e Napoli, si conferma il ritorno di Campobasso.
Nonostante la prevalenza di piazze stabili non mancano i cali, anche rilevanti. Ancona il 16 giugno presenta un prezzo medio da produttore pari a 285 euro alla tonnellata, 10 euro in meno del 9 giugno 2025 (-3,4%). Nella stessa data quasi identica sorte tocca alla piazza di Macerata, che con 275 euro di prezzo medio perde 10 euro sul 9 giugno 2025 (-3,5%). E sempre il 16 giugno Perugia con 280 euro di prezzo medio da produttore, perde ben 15 euro alla tonnellata sul 9 giugno 2025 (-5,1%).
Restano invece stabili le piazze siciliane di Palermo e Catania, interessate da pesanti ribassi nelle scorse settimane, ora con prezzi veramente bassi: 262,50 euro alla tonnellata.
Scarica la tabella dei prezzi medi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea il 18 giugno 2025
(Fonte: Ismea)
Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 18 giugno 2025, nel quale risulta non quotato il frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Ultimi prezzi quelli del listino dell'11 giugno scorso: 288 euro alla tonnellata sui minimi e 293 euro sui massimi, stabili sulle quotazioni dal 21 maggio 2025 in avanti.
Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere articolo del 12 giugno 2025.
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