Il prezzo a Milano ieri
Il Pecorino romano Dop - stagionatura di 5 mesi e oltre da produttore - e alle condizioni di "franco magazzino di stagionatura", e Iva esclusa, ieri, 12 ottobre 2020, alla Borsa merci di Milano è stato fissato a 7,40 euro al chilogrammo sui minimi e 7,50 euro sui massimi, registrando un aumento di 10 centesimi di euro solo sui minimi rispetto alla seduta precedente, quella del 5 ottobre, pari ad un complessivo +0,7%. Si tratta del secondo aumento dal 28 settembre del tipico formaggio sardo dopo una lunga stasi ed un prezzo che si era mantenuto sui 7,20-7,50 euro al chilogrammo dalla seduta del 30 marzo.Prezzi e statistiche
Secondo il Clal, il Pecorino romano, il cui prezzo è tradizionalmente la base di calcolo di quello del latte ovino sardo, ha ora - su ottobre 2020 - un valore medio mensile di 7,45 euro al chilogrammo: superiore a quello di ottobre 2019 del 9,07%, quando il prezzo medio era attestato ad appena 6,83 euro al chilo.Rispetto a febbraio 2020, il prezzo medio del tipico formaggio sardo è aumentato del 4,20%, anche grazie all'effetto di trascinamento dei precedenti rincari di gennaio e dicembre 2019 sulla media mensile di ottobre. Con la fissazione dei prezzi di ieri l'altro, il formaggio della Sardegna si tiene ben al di sopra del livello medio raggiunto a ottobre 2018 - 5,89 euro al chilo – quando era ormai iniziata la crisi del prezzo, culminata poi con le manifestazioni degli allevatori del 2019.
Infine, il prezzo medio del periodo gennaio-ottobre 2020 registrato dal Clal ieri, pari a 7,31 euro al chilogrammo, è superiore del 16,05% rispetto all’analogo valore espresso dal periodo gennaio – ottobre 2019.
Latte ovino, in Sardegna i prezzi restano bassi
Intanto, il prezzo del latte ovino in Sardegna – a campagna lattiero casearia ormai conclusa - continua ad essere interessato da una sostanziale stabilità intorno ai valori di 80 centesimi al litro.Secondo Ismea, il prezzo al lordo di Iva e franco azienda nella rilevazione del 9 ottobre scorso oscilla tra un minimo di 70 centesimi di euro al litro e un massimo di 82 centesimi, per un prezzo medio di 76 centesimi ed un valore prevalente intorno agli 80 centesimi.
Sono tutti numeri che dovrebbero incoraggiare verso una revisione a favore degli allevatori, visti i positivi andamenti del mercato del formaggio, anche se a questo punto tutto sembra ormai rinviato alla prossima campagna lattiero casearia.