Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in visita ieri a Rosolini, uno dei centri maggiormente colpiti nel siracusano, per verificare di persona i danni provocati dal violento nubifragio della notte precedente, accompagnato dall'assessore dell'Agricoltura Edy Bandiera, dal capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e dal deputato dell'Assemblea regionale siciliana, Giuseppe Gennuso, ha chiarito che per quanto riguarda i danni subiti dalle aziende agricole sono già stati allertati gli ispettorati agrari di Siracusa e Ragusa "per capire qual è il perimetro e fare una ricognizione. Entro tre giorni - ha assicurato il presidente della Regione - trasmetteranno la relazione al governo che potrà così deliberare la richiesta dello stato di calamità".
Danni ingentissimi si registrano nella Piana di Catania: "Esattamente come l'anno scorso nella stessa zona, quella di Sigonella. È vergognoso che a distanza di pochi mesi gli agricoltori debbano vivere la stessa angosciosa disgrazia". È il commento di Andrea Passanisi, presidente della Coldiretti di Catania all'allagamento di una delle zone più fertili della Piana, non adeguatamente difese sul piano idrogeologico.
E' di oltre 60 capre, pecore e agnelli morti il bilancio del maltempo che ha colpito la zona di Ispica - in provincia di Ragusa dove è straripato il torrente Favara, provocando una vera e propria strage di ovini dell'azienda Roccuzzo che produce ricotta e formaggi con un danno che - secondo stime di Coldiretti - supera i 100mila euro in questa singola azienda.
Il direttore della Coldiretti di Ragusa, Calogero Maria Fasulo, impegnato con i tecnici a verificare l'ammontare dei danni in tutta la provincia, ha detto: "Questi fenomeni dimostrano quanto sia indispensabile la manutenzione continua degli alvei dei fiumi e torrenti perché ormai il cambiamento climatico è una realtà con cui ci si deve confrontare ogni giorno".
“Il maltempo ha anche colpito duramente la produzione di ortaggi - aggiunge -. Sono state ore d'inferno ed ora, oltre alle produzioni, le strade interne sono impraticabili" conclude Calogero Maria Fasulo.