"Occorre affrontare l'emergenza stanziando risorse da parte del Governo e intervenendo sulla normativa europea che vieta gli aiuti di stato per le calamità ‘non da quarantena' come nel caso della cimice asiatica. Poi va sbloccato, al ministero dell'Ambiente, il decreto che consente l'autorizzazione all'importazione, la sperimentazione e il lancio del suo antagonista naturale". E' quanto sostiene Agrinsieme Emilia Romagna che sta organizzando per i prossimi giorni una mobilitazione dei frutticoltori della regione per manifestare il grave problema della cimice asiatica, che sta mettendo in serio pericolo la frutticoltura dell'Emilia Romagna e del paese.

Davanti alle Prefetture delle principali province frutticole i rappresentanti del mondo agricolo chiederanno di ottenere il risarcimento dei danni causati dal parassita al fine di arrivare in tempi rapidi all'utilizzo dell'insetto antagonista (la vespa samurai).

Il coordinamento che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari evidenzia che i frutticoltori sono stremati e sconfortati dalla situazione drammatica in cui versa il settore ortofrutticolo "perché oltre all'emergenza del parassita alieno le imprese devono subire i danni ulteriori causati da altre avversità come gli eventi grandinigeni e altre patologie sui prodotti ortofrutticoli d'eccellenza, nonché un mercato che riconosce prezzi insoddisfacenti di alcune produzioni come pesche, nettarine e drupacee".

Infine Agrinsieme rivolge un appello alle istituzioni locali coinvolte affinché diano il loro sostegno per arrivare in maniera unitaria e condivisa alla predisposizione di misure per contenere una crisi senza precedenti.