"Le preoccupazioni maggiori sono per il 35% degli alberi da frutta già in fiore e gli ortaggi invernali a foglia" commenta l'Alleanza. Sono infatti le colture in pieno campo a sentirne di più, gli ortaggi invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli che soffrono per le temperature scese sotto lo zero in tutta Italia e la situazione non è migliore per le colture arboree: nelle scorse settimane il tepore quasi primaverile ha provocato il risveglio vegetativo di albicocchi, ciliegi, peschi e peri; in alcune zone della Penisola le gemme sono già gonfie e quindi particolarmente sensibili al freddo.
Il gelo mette a rischio le colture arboree: in alcune zone d'Italia gli alberi hanno già le gemme gonfie e i fiori
Fonte foto: Coldiretti
Il protrarsi del gelo è ciò che spaventa di più gli agricoltori. La sopportazione delle piante al freddo, molto indicativamente, per Coldiretti è in media da -3 a -5 per gli agrumi, da -10 a -12 per kiwi e l’ulivo, da -16 a -18 per la vite, da -18 a -22 per ciliegio, albicocco e mandorlo, da -22 a-25 per pero e melo. Se le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi, provocando danni alle piante e compromettendo così le produzioni nel tempo, sarebbe un problema soprattutto per i vigneti.
L'organizzazione agricola informa: "Negli uliveti sono state sospese le potature e protette le ferite mentre per i vigneti ci si sta preparando ad accendere fuochi e torce anti gelo per creare uno scudo di aria tiepida che protegga le piante dall’assalto del ghiaccio, in modo da rimescolare l’aria ed evitare che il freddo ristagni al suolo".
Situazione critica per gli allevatori che non riescono ad abbeverare gi animali
Fonte foto: © Coldiretti Veneto
Inoltre, ai danni diretti, quelli nei campi, bisogna sommare quelli alle serre sfondate dalla neve, le difficoltà nel ritirare il latte e nell'abbeverare il bestiame nelle campagne a causa delle tubature ghiacciate. Con queste temperature si attendono anche morti ed aborti nelle stalle, avverte Coldiretti.
Per correre ai ripari gli allevatori stanno mettendo i cappotti ai vitellini
Fonte foto: © Coldiretti
La situazione nelle Regioni
In diverse zone della Romagna, si legge in una nota di Coldiretti, sono fioriti gli albicocchi i cui fiori sono stati bruciati dalle gelate notturne ed è in crisi anche il settore degli ortaggi, dai carciofi ai cavoli, ai broccoli, in alcuni casi atterrati dalle nevicata e bruciati dal gelo.Nelle Marche fa paura soprattutto il gelo prolungato nei campi che potrebbe compromettere i raccolti di finocchi, cavolfiori, radicchi, scarola e verza, carciofi ma anche frutta e olive mentre nelle campagne del Lazio si stimano già 20 milioni di euro di danni con molte strutture, in particolare le serre, pesantemente danneggiate e grande preoccupazione sia per le orticole in campo prossime alla raccolta (broccolo romanesco, carciofi, fave, finocchio, lattuga), sia per gli alberi già in fiore (pesche, susine, ciliegie), in alcune aree già con le gemme gonfie e quindi particolarmente sensibili al freddo.
Coldiretti ha chiesto lo stato di calamità per i danni alle coltivazioni orticole e ai vivai di piante e fiori in Liguria, mentre in Toscana si teme il ripetersi di uno scenario critico come quello del 1985 quando le gelate hanno compromesso il 90 per cento degli ulivi toscani, ma danni superiori al 50 per cento si verificarono in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise e Basilicata con una strage di almeno 30 milioni di piante.
In Puglia mandorli in fumo, insalate, finocchi, carciofi, asparagi, broccoletti e piante di cavoli bruciati e caccia alle balle di fieno come fossero lingotti d’oro perché gli allevatori devono garantire scorte di cibo agli animali chiusi nelle stalle.
Pesantemente colpiti frutteti e serre della Campania, si legge nella nota di Coldiretti, dalle pesche alle albicocche, dalle susine alle ciliegie con una strage di verdure nei campi dai piselli alle fave, dalle patate ai meloni, oltre a lattughe, finocchi e fragole.