La Regione Campania ha concluso la campagna di ascolto delle organizzazioni agricole e degli attori dei territori rurali messa in atto negli ultimi mesi per individuare le necessarie modifiche da apportare al Programma di sviluppo rurale della Campania 2014-2020: oltre 1836 milioni di euro di risorse pubbliche, il secondo per budget in Italia dopo quello della Sicilia.
 
Soddisfazione per il lavoro svolto dall’assessorato all’Agricoltura è stata espressa dal presidente Vincenzo De Luca, assessore all’Agricoltura ad interim, durante l’incontro con le associazioni di categoria tenutosi il 14 dicembre 2016.
 
Per la revisione del Psr Campania è ora in corso una procedura scritta finalizzata alla definitiva approvazione delle modifiche ed alla comunicazione degli atti agli uffici della Commissione Ue, e che bypassa il Comitato di sorveglianza, inizialmente previsto per lunedì 19 dicembre 2016.
 
Ecco le novità contenuta nel restyling del programma.

Verranno implementati due strumenti - i progetti integrati aziendali e i progetti collettivi - che nelle previsioni dell’assessorato all’Agricoltura dovrebbero consentire di sostenere strategie di sviluppo per accrescere la competitività delle aziende agricole attraverso interventi ed azioni che, in maniera integrata, affrontino i deficit di capacità di commercializzazione e creino valore aggiunto lungo tutta la filiera produttiva.
 
Dal dinamico e positivo confronto con i nostri interlocutori - dichiara il presidente De Luca - sono emerse una serie di proposte di modifica finalizzate ad assicurare una maggiore efficacia nell’attuazione della complessa strategia di sviluppo rurale contenuta nel Programma, rendendola più aderente ai fabbisogni e alle potenzialità espresse dai contesti territoriali e socio-economici, nonché a semplificare le modalità di accesso alle opportunità di finanziamento”.
 
“Con questa revisione - dice il consigliere del presidente De Luca all’Agricoltura, Franco Alfieri - la Regione Campania dà una risposta concreta alle richieste pervenute dal territorio, le associazioni di categoria e gli stakeholder in generale".

"In particolare, si punta sulla realizzazione dei progetti integrati nonché dei progetti collettivi, che mirano a favorire la cooperazione e il fare sistema tra le aziende, aspetto cruciale per risolvere le criticità derivanti della limitata dimensione delle nostre imprese agricole e dalla ridotta competitività del comparto nel suo complesso
- sottolinea Alfieri, che annuncia - tra le modifiche previste per le singole misure del Psr, va ricordata, per la Misura 4 dedicata agli investimenti aziendali, l’eliminazione del moltiplicatore, che è stato causa di tante problematicità per le piccole imprese”.
 
Nell’ambito dei progetti collettivi, è prevista l’attivazione dei progetti di filiera e i progetti per lo sviluppo rurale.
 
In particolare, il Progetto collettivo di filiera è volto a realizzare strategie complesse per sostenere investimenti di sviluppo aziendale da parte degli operatori collocati ai diversi livelli delle filiere territoriali strategiche - produzione primaria, trasformazione e commercializzazione - attraverso l’integrazione delle misure a sostegno di tali investimenti: in particolare, le tipologie d’intervento 4.1.1 e 4.2.1.
 
Il Progetto collettivo per lo sviluppo rurale mirerà, invece, a favorire la creazione di partenariati tra enti locali ed operatori economici del territorio, stimolando la creazione e lo sviluppo, da parte dei privati, di attività extra-agricole volte alla diversificazione delle fonti di reddito e basate sulla valorizzazione del patrimonio territoriale delle aree in cui tali attività sono localizzate.
Tale finalità sarà perseguita attraverso l’integrazione tra il sostegno agli enti pubblici per la riqualificazione del patrimonio architettonico dei borghi rurali e la sensibilizzazione ambientale (tipologia d’intervento 7.6.1), il sostegno all’avviamento di impresa per attività extra-agricole in zone rurali (tipologia 6.2.1) e il sostegno alla creazione e allo sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali (tipologia 6.4.2).
 
Infine, è prevista l’attuazione del Progetto collettivo di formazione e consulenza per lo sviluppo quale modalità unitaria per l’erogazione di servizi di formazione e consulenza attraverso l’integrazione tra il sostegno alle azioni di formazione professionale (tipologia 1.1.1), il sostegno alle attività dimostrative ed informative (tipologia 1.2.1), il sostegno alle visite aziendali (tipologia 1.3.1) ed il sostegno ai servizi di consulenza specialistica (tipologia 2.1.1).
 
Con la progettazione integrata, l’accesso contestuale da parte del singolo beneficiario a più forme di sostegno previste da differenti misure comporterà una reale semplificazione. Si partirà con il ‘Pacchetto Integrato Giovani’, grazie al quale il giovane agricoltore potrà usufruire sia del premio, previsto dalla tipologia d’intervento 6.1.1, per chi si insedia per la prima volta a capo di un’azienda agricola sia del sostegno agli investimenti, previsto dalla tipologia 4.1.2, per il ricambio generazionale nelle aziende agricole e l’inserimento di giovani agricoltori qualificati.
 
Un’altra modifica prevede, infine, la possibilità di ricorrere agli strumenti di ingegneria finanziaria, in particolare al fondo di garanzia del Fondo europeo per gli investimenti (Fei), per agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese potenziali beneficiarie del Programma che, a causa della loro ridotta dimensione, incontrano notevoli difficoltà nell’acquisire le necessarie garanzie.