E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della visita del presidente Roberto Moncalvo e della Giunta nazionale nella regione in vista dell’Expo alla scoperta delle realtà radicate sul territorio che hanno però permesso all’Italia di ottenere i primati qualitativi ambientali e di sicurezza alimentare nell’agroalimentare. Dall’analisi Coldiretti emerge che si registra un incremento del 20,5 degli uomini occupati nei campi mentre l’aumento è più contenuto per le donne con un balzo che è comunque del 10,4 per cento.
Il segnale significativo è anche l’aumento congiunturale nello stesso periodo del numero di imprese agricole condotte da under 35 che in Basilicata salgono a oltre 1400 (+1,2 per cento), in controtendenza ai tassi elevati di disoccupazione giovanile ha affermato Moncalvo nel sottolineare che “le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”.
"L’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita – ha continuato Moncalvo - Ora la sfida è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività”.
La Basilicata - sottolinea la Coldiretti - si presenta all’Expo con quasi 1 impresa su 3 (30,1 per cento) che svolge attività agricola, un record nazionale rispetto alla media italiana che è ferma 12,5 per cento. Le circa 18mila imprese agricole hanno assicurato alla regione 90 prodotti agroalimentari tradizionali censiti: 1 liquore, 15 carni fresche e loro preparazione, 13 formaggi, 24 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 4 prodotti di origine animale (miele, lattiero caseari, escluso burro), 2 piatti composti o prodotti della gastronomia.
Sono 1.089 le imprese agricole impegnate nel biologico che coltivano una superficie di circa 48.000 ettari ma la Basilicata ha anche 5 prodotti a denominazione di origine protetta (Caciocavallo Silano, Fagioli bianchi di Rotonda, Melanzana rossa di Rotonda, Pecorino di Filiano, Vulture) e 4 prodotti a indicazione geografica protetta (Canestrato di Moliterno, Fagiolo di Sarconi, Pane di Matera e Peperone di Senise). In Lucania si trovano infine 4 vini a denominazione di origine controllata, una denominazione di origine controllata e garantita e una indicazione geografica tipica.
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Fonte: Coldiretti