Dal calo del Pil nel secondo trimestre non si salva alcun settore produttivo. Anche l’agricoltura, che nei primi tre mesi dell’anno era stato l’unico comparto a crescere con un incremento del 2,2 per cento del valore aggiunto, ora diminuisce dello 0,6 per cento in termini tendenziali. Purtroppo la situazione di stagnazione del Paese, con i consumi fermi e il potere d’acquisto delle famiglie giù dell’1,5 per cento tra aprile e giugno, assieme al maltempo e al crollo dei prezzi praticati sui campi, hanno bloccato la risalita del settore.

Lo afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi dall’Istat.

Il quadro dei consumi delle famiglie è completamente negativo, anche per quanto riguarda gli alimentari, complice la flessione del reddito disponibile dell’1,1 per cento annuo nel secondo trimestre, come evidenzia la Cia. Gli acquisti di cibo e bevande sono crollati dell’1 per cento da inizio 2014, toccando il -4,8 per cento per prodotti primari come il latte, e oggi un italiano su due continua a comprare solo l’essenziale.

"Ma a mettere ancora più in crisi le aziende del settore primario è stato l’andamento climatico sfavorevole e sempre più segnato da eventi estremi - continua la Cia - che non solo hanno provocato danni alle produzioni ma hanno stravolto il calendario agricolo in mesi decisivi".

A questo si aggiunge il ‘nodo’ dei prezzi all’origine, assolutamente non remunerativi, che soffocano la dinamicità delle imprese. Ormai la deflazione non è più solo sulla tavola, ma anche in campagna, con un calo drammatico del 6,6 per cento delle quotazioni agricole a settembre (ultimo dato Ismea disponibile) e riduzioni nette soprattutto per i listini di vino (-16,1 per cento) e frutta (-16,9 per cento).

"E nonostante tutto questo, l’agricoltura continua a mostrarsi più vitale di altri settori e a garantire lavoro, per esempio, con un incremento degli assunti del 5,6 per cento nel secondo trimestre dell’anno - conclude la Cia - E’ chiaro, però, ora le cose devono cambiare. Il governo deve accelerare sui provvedimenti a sostegno dei redditi delle famiglie, non fermandosi al bonus Irpef di 80 euro, ma deve anche sostenere con investimenti “ad hoc” l’agricoltura e gli agricoltori italiani, che vanno avanti nonostante un contesto carico di ostacoli".