La Pera dell'Emilia Romagna Igp è stata protagonista a Ferrara delle tre giornate del Festival di Internazionale, conquistando l'attenzione del pubblico e dei giornalisti nazionali e internazionali presenti  in città - si parla di un'edizione con oltre i 15.000 visitatori. "Per rilanciare i consumi di questo frutto straordinario - dichiara Paolo Bruni, presidente di Cso - al termine del suo intervento nell'ambito della conferenza sul consumo critico organizzata da Slow Food - servono comunicazione e conoscenza".

"E' importante - dichiara Bruni- comunicare i valori di un prodotto che rischia troppo spesso di risultare anonimo mentre in realtà presenta requisiti eccellenti legati alle sue peculiarità qualitative ma anche ad un territorio unico capace di produrla al meglio. L'Emilia Romagna produce il 40% delle pere d'Europa, in un territorio limitato concentrato tra Ferrara, Modena e Bologna. Visto in un'ottica globale siamo una nicchia di produzione di altissimo livello e tutto questo va salvaguardato e tutelato con la massima attenzione perchè è il made in Italy".

"In questo mix pedoclimatico territoriale di saperi produttivi - conclude Bruni - la pera Abate Igp dell'Emilia Romagna  rappresenta una unicità inimitabile che proprio in questo territorio raggiunge la sua massima eccellenza; ovviamente però questa eccellenza produttiva non può essere consumata solo laddove la si coltiva poichè ciò costringerebbe ogni cittadino consumatore a mangiare ben otto pere al giorno per ogni giorno dell'anno. Uno sforzo impossibile, naturalmente, e pertanto - è ovvio che la formula di successo è internazionalizzare la Pera Igp proprio come Internazionale si prefigge di fare con la cultura".