Dall’agritata all’agriscultore, dal muratore ecologico all’erborista 2.0, dal tutor dell’orto in città al tintore naturale di tessuti anallergici, dall’affinatore di formaggi fino a chi ha recuperato la canapa in tutte le sue possibilità di impiego.
Sono alcune delle nuove figure professionali che, in una drammatica situazione di crisi e disoccupazione record, sono nate e si sono affermate e che sono state presentate all’Assemblea elettiva dei Giovani Coldiretti nell’ambito dell’Open Space su “Il lavoro possibile nel tempo della crisi” che evidenzia la creatività che offre il settore agricolo dove nel 2014 ben il 46 per cento dei giovani andrebbe a lavorare se avesse la disponibilità di un terreno secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

La possibilità di stare in campagna a contatto con la natura è la motivazione principale per il 33 per cento ma - sottolinea la Coldiretti - c’è un 24 per cento che vede nel settore una vera opportunità di business. In Italia vedono una prospettiva di lavoro futuro nell’agricoltura e nel cibo quasi uno studente su quattro con il 23 per cento degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori tecniche e professionali che ha scelto per il 2013/2014 un indirizzo legato all’agricoltura e all’enogastronomia, secondo una analisi della Coldiretti.
Una tendenza confermata anche dai livelli superiori con le iscrizioni alle Facoltà di scienze agrarie, forestali ed alimentari che hanno fatto registrare la crescita più alta nel periodo considerato con un aumento del 45 per cento, sulla base di una ricerca Datagiovani.
Lo dimostra anche l’andamento nel settore primario dove, a testimonianza del processo di rinnovamento in atto, quasi un’impresa agricola italiana su 3 è nata negli ultimi 10 anni. Nell’agricoltura italiana il 7,2 per cento dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di 58.663 aziende. Di queste circa il 70 per cento - continua la Coldiretti - opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
“I giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -: un tessuto produttivo ricco che coinvolge milioni di uomini e che rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”.

Lavoro in campagna, la bamca 
Arriva la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potrà accedere il 68 per cento dei giovani italiani che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nel 2014 vorrebbe lavorare in agricoltura, dalla vendemmia alla raccolta della frutta, perché ama la campagna o semplicemente per raggranellare un po’ di soldi, magari nella pausa scolastica.
La presentazione è avvenuta nel corso dell’Assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti durante la quale è stato aperto il portale della Coldiretti “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in corso di autorizzazione da parte del ministero del Lavoro.
È stato predisposto un sistema informatico che opera attraverso un sito web nazionale nel quale verranno acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori.
Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti.