A metterlo nero su bianco è l'Istat nel suo report sul commercio con l'estero. Il comparto primario è ancora una volta in netta controtendenza rispetto all'andamento generale, che ha fatto registrare una flessione tendenziale sia per l'export (-4,2%) sia per l'import (-10,6%). Considerando i volumi, le diminuzioni risultano piu' marcate: -7,8% per l'export e -15,3% per l'import.
"Ad aumentare - precisa un'analisi di Coldiretti - sono state le esportazioni in valore dei prodotti simbolo della dieta mediterranea made in Italy, come la pasta, il vino e le conserve di pomodoro. Se l'andamento positivo sarà confermato nei prossimi mesi, il valore dell'export agroalimentare è destinato a far segnare a fine anno il nuovo record con un valore delle spedizioni superiore ai 30 miliardi di euro fatti registrare lo scorso anno".
"Un risultato importante - conclude la confederazione - poiché l'agroalimentare svolge in realtà un effetto traino per l'intero made in Italy all'estero".
Tanto più se si considera la tendenza, notata da Federalimentare, a guardare sempre di più verso i mercati extra europei, che crescono "in maniera nettamente superiore rispetto al mercato domestico europeo".
"L'agricoltura e l'agroalimentare si dimostrano vitali ed economicamente strategici per il Paese - nota la Cia - Confederazione italiana agricoltori - Nonostante le difficoltà del settore, che sta subendo pesantemente gli effetti del maltempo e che già veniva da un'estate di siccità spaventosa".
Le organizzazioni agricole sono unite nel chiedere maggiori investimenti a sostegno dei passi oltreconfine del settore primario.
"Servono adeguate politiche di accompagnamento" nota la Confagricoltura.
"Bisogna rafforzare la capacità delle imprese agricole di esportare e di investire all'estero - conclude la Cia - creando strumenti normativi che le sostengano direttamente, semplificando e razionalizzando le risorse. E poi serve una politica di promozione efficace sulle vetrine internazionali".
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Fonte: Agronotizie