"Ancora una volta l'olio di oliva italiano si scontra con la super produzione spagnola, che ha superato la soglia di 1,4 milioni di tonnellate per la campagna 2010/2011 e che influenza l'andamento dei prezzi in quest'ultimo periodo". Lo sottolinea con preoccupazione Confagricoltura a proposito della flessione delle quotazioni dell'olio spagnolo, talmente incisiva da costringere l'Unione europea ad attivare l'apertura dello stoccaggio privato anche per le categorie vergine ed extravergine.

"L'olivicoltura è particolarmente diffusa nelle aree critiche del sud Italia – mette in evidenza l'Organizzazione degli imprenditori agricoli -. Sono migliaia le aziende agricole che generano occupazione diretta per più di 100.000 addetti. La già pesante situazione di mercato, unita a una disponibilità produttiva a livello mondiale superiore a quella dello scorso anno (le stime diffuse dal Consiglio oleicolo internazionale ipotizzano 3,2 milioni di tonnellate), hanno provocato una reazione repentina sul fronte dei prezzi".

Secondo Confagricoltura occorrono scelte decise e incisive: "Nonostante l'immagine di cui gode il prodotto made in Italy per la sua alta qualità, la produzione scivola sugli alti costi e non riesce a raccogliere la sfida della competitività. La consolidata cultura dell'olio di oliva, le campagne promozionali che stanno diffondendo il prodotto anche in aree del mondo non tradizionalmente consumatrici, con una crescita media dell'1% all'anno, non compensano l'aumento dell'offerta e apportano poco beneficio".

In questa situazione, in cui i consumatori italiani stanno contraendo gli acquisti alimentari per far fronte alla crisi, a parere dell'organizzazione degli imprenditori agricoli, lanciare continue grida di allarme su frodi e falsi produttivi "non fa altro che aumentare il disorientamento e la preoccupazione".