"E' stato un grave errore varare la riforma del lavoro senza ascoltare il parere dei rappresentanti del settore agricolo che occupa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti oltre agli autonomi". Non usa mezze misure il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "siamo di fronte ad una profonda disattenzione nei confronti di un settore come quello agroalimentare che è una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere". 

Il confronto con il mondo agricolo, ha ricordato Marini, ha sempre dato frutti positivi; anche in questo caso "avrebbe potuto contribuire nella forma e nel contenuto ad una riforma utile ad un settore che esprime indiscutibile peculiarità ed è in grado di offrire opportunità di lavoro a tanti giovani".

Coldiretti ricorda che nelle campagne è giovane addirittura un lavoratore dipendente su quattro che trova spesso nel lavoro agricolo una alternativa alla disoccupazione o una forma di integrazione del reddito durante gli studi.