Psr: 8,8 miliardi di euro a rischio di revoca, la maggior parte dei quali destinati al Mezzogiorno.

E' quanto emerge dal sesto monitoraggio sulla programmazione e spesa dei fondi strutturali. E' di luglio, infatti, il dato sull'utilizzo dei fondi Fesr e Fse, come rende noto lo riferisce la Rete rurale nazionale,
affermando che, invece, il Fondo per lo sviluppo rurale (Feasr), mostra una performance
complessiva nettamente migliore rispetto agli altri fondi europei.

Ad agosto la macchina della spesa agricola per lo Sviluppo rurale ha fatto registrare una forte rallentamento, con u risultato inferiore alle attese e una spesa Feasr dichiarata pari a 49,3 milioni di euro, di cui 17,54 per le Regioni dell'Obbiettivo convergenza (Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata) e 32 per le Regioni dell'Obiettivo competitività (le rimanenti).

Secondo le stime della Rete rurale, è plausibile che il terzo trimestre del 2011 si chiuda con una spesa all'incirca simile a quella del trimestre precedente (circa 180 meuro): "dunque avremo da rendicontare negli ultimi tre mesi dell'anno ancora 370 milioni di euro per non rischiare il disimpegno".

Confrontando il dato con il 2010, le regioni del Sud dichiarano un montante nettamente inferiore con 40 meuro in meno, mentre le regioni del Centro Nord si allineano pressappoco alla performance precedente. Confrontando la situazione odierna con quella di un anno fa, emerge che nel mese di agosto del 2010 mancavano circa 397 milioni da liquidare mentre oggi sono in sospeso risorse per 475 milioni di euro, quindi circa 80 in più rispetto allo scorso anno.

 

"I fondi europei sono a rischio per lʼincapacità di spesa di molte regioni italiane". Lo afferma  Confagricoltura. "E' assurdo non utilizzare i fondi che lʼEuropa ci mette a disposizione, che potrebbero essere il giusto volano per far ripartire la macchina degli investimenti e favorire la ripresa del sistema agroalimentare".

Dello stesso tenore il commento di Copagri. "E' incredibile constatare l'ennesimo ritardo nella spesa delle risorse destinate ai Psr, che assume le chiare sembianze dello spreco proprio in un momento in cui il paese è alle prese con nuovi epocali sacrifici per rincorrere il risanamento dei conti pubblici".
"Le capacità di spesa del nostro paese si attestano al 25° posto su 27 paesi. L'Italia - conclude la Confederazione - non può permetterselo ed occorre che in modo bipartisan si dia vita ad una cabina di regia Stato-Regioni per invertire subito la rotta ed evitare il disimpegno”.