"Un vero pasticcio, un ennesimo regalo per i furbetti delle quote latte, una nuova umiliazione per la nostra agricoltura che vive una drammatica crisi". Così il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi si è espresso sul maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto Milleproroghe, promulgato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo l'approvazione di sabato del Senato e quella venerdì della Camera.

"Come è stato per il vecchio testo del decreto, anche sul nuovo - ribadisce Politi - ribadiamo tutto il nostro forte dissenso. Governo e maggioranza ancora una volta hanno ignorato la pesante situazione delle imprese agricole italiane. Sono ormai tre anni che attendiamo riposte concrete, ma continua soltanto il valzer delle promesse mancate. Nel Milleproroghe non ci sono gli interventi finanziari indispensabili a sostegno delle Associazioni degli allevatori (per le quali si apre ora uno scenario drammatico) e del settore bieticolo-saccarifero e il 'bonus gasolio' per le serre. Tutte misure che nella discussione parlamentare delle settimane scorse erano state introdotte, per poi essere definitivamente cancellate. Un'assurdità. Senza questi provvedimenti sono a rischio migliaia di posti di lavoro e il futuro di tantissime imprese agricole".

Nelle parole di Politi c'è spazio anche per la questione dello slittamento del pagamento delle multe per le quote latte, che definisce "una vergogna", "che ormai prelude ad un condono tombale".

"Per questi furbetti - dice il presidente della Cia - si sono recuperate le risorse finanziarie, mentre per migliaia di imprenditori agricoli onesti che non riescono ad andare avanti perché oberati da costi insostenibili (a cominciare da quello del carburante che ha raggiunto livelli stellari), silenzio totale". Quella delle quote latte è per la Cia "una questione che dal 1984 ha accumulato un debito nei confronti dell'Ue di oltre 4 miliardi di euro. Così ogni contribuente italiano si è trovato pagare un conto da oltre 170 euro a testa per via della cattiva applicazione del regime delle quote latte nel nostro Paese".

Anche per Confagricoltura lo slittamento dei pagamenti, prima posposto a dicembre 2010 ed ora a giugno 2011 "è una vera beffa". Sottolinea l'Organizzazione: "Siamo profondamente indignati. Ci auguravamo che il monito del capo dello Stato Napolitano sul Milleproroghe, e le correzioni apportate al provvedimento, consentissero di cancellare le disposizioni sulle quote latte, ingiustificabili ed ingiuste che hanno il sapore della prevaricazione politica". 

La proroga approvata, ad avviso dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli, è "uno schiaffo in faccia ai produttori onesti ed a quelli che hanno aderito alla rateizzazione ed adempiuto regolarmente al proprio dovere versando quanto dovuto al 31 dicembre scorso".

Ma ora si guarda al futuro: "Andare avanti così significa decretare la fine dell'agricoltura. Per questo motivo non ci faremo certo schiacciare dal disinteresse - dice Politi - Fin dalle prossime settimane daremo forza e determinazione alla mobilitazione, con manifestazioni, che auspichiamo anche unitarie, per salvare il futuro di migliaia di agricoltori".