Verso la 'health check' della Pac. Con quali scenari si prepara l'agricoltura italiana ad affrontare il controllo?
Per alcuni aspetti sono scenari incerti. E ci riferiamo in particolare al nodo ancora irrisolto delle quote latte, ad un settore agroenergetico per alcuni aspetti ancora acerbo, ad una frammentazione delle aziende agricole sotto il profilo dell'estensione e dei volumi di reddito che rende la situazione italiana molto diversa rispetto ad altri competitor europei. Una burocrazia purtroppo stringente aggrava la situazione, diminuendo in maniera concreta la libertà di manovra e la tempestività di azione del comparto primario.L'elevata qualità delle produzioni e i controlli in tema di salute animale, sia pure questi ultimi talvolta gravosi, cosituiscono dei punti di forza notevoli per avanzare richieste precise alla Commissione europea all'Agricoltura.

Quali mercati potranno confermare le tendenze di crescita registrate nel 2007 e quali comparti potrebbero invece fare i conti con un rallentamento?«Le previsioni per il 2008 indicano una certa stabilità dei prezzi dei cereali sulla scia del 2007, aspetto che se da un lato costituisce un vantaggio per le aziende agricole con destinazione a seminativo, dall’altro peserà anche per l’anno in corso su quelle zootecniche. Non si intravede, invece, una ripresa del comparto suinicolo, mentre potrebbe subire una frenata il prezzo del latte, a fronte dell’aumento lineare del 2% delle quote, decretato dall’Unione europea a partire dal prossimo 1° aprile. Potrebbe essere in crescita, in particolare, il prezzo della soia».3 – In che misura le bioenergie troveranno spazio all’interno dell’azienda agricola? Quale sarà il futuro delle energie rinnovabili e quali potrebbero essere le più indicate nello scenario agricolo e zootecnico italiano?«Il comparto delle agroenergie sconta qualche ritardo rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea. Eppure il caro-gasolio che sta pressando sempre di più le aziende agricole negli ultimi 2-3 anni e l’obiettivo dell’Unione europea di aumentare il peso delle fonti rinnovabili nell’ambito del biofuel nei prossimi anni, l’Italia dovrebbe accelerare. Anche perché i dati di mercato non hanno evidenziato nelle bioenergie la causa dell’impennata dei prezzi dei cereali. Prendendo in esame ad esempio il prezzo del mais del 2007 (230-240 euro alla tonnellata) e del 1995 con le rivalutazioni Istat (240 euro/ tonnellata), si vede che i listini odierni sono addirittura inferiori a quelli di 12 anni fa».4 – L’innovazione in agricoltura è strettamente collegata al progresso della meccanizzazione. È giusto integrare il contoterzismo nel contesto agricolo, anche sotto il profilo giuridico, o i tempi e i ruoli non permettono tale confluenza?«E’ un provvedimento che non soltanto Confai giudica indispensabile. In direzione dell’integrazione si è espressa anche l’Unione europea, che ha classificato l’attività agromeccanici tra le attività agricole con la nuova classificaziona ATECO 2007. Anche il ministero delle Politiche agricole sta lavorando per porre fine ad una questione che penalizza il contoterzismo professionale e pregiudica le possibilità di innovazione e ammodernamento del comparto agricolo. Ora più che mai è giunto il momento di integrare il segmento della meccanizzazione con quello dell’impresa agricola, per assegnare agli operatori della filiera primaria gli stessi diritti e gli stessi doveri».5 – Quali punti dovrà privilegiare la Pac del futuro? Quali saranno i potenziali concorrenti di mercato dell’agricoltura italiana?«Senza dubbio la qualità dei servizi, delle produzioni, delle relazioni commerciali».6 – Qual è stato finora il ruolo delle organizzazioni degli agromeccanici all’interno del mondo agricolo e quali compiti avrà nel futuro?«Confai si è sempre battuta per il riconoscimento del rapporto inscindibile fra meccanizzazione agricola e agricoltura. Per il futuro, dopo la doverosa e si spera imminente integrazione del contoterzismo in ambito agricolo, gli agromeccanici dovranno mantenere il ruolo di leader nell’innovazione e nei servizi di qualità, allacciando rapporti sempre più stretti con l’intera filiera agricola ed agroindustriale e svolgendo il proprio ruolo di operatore nei tavoli e nelle sedi opportune, anche a livello istituzionale».7 – Quali scenari andranno consolidandosi nel contoterzismo italiano ed europeo?«Il contoterzismo italiano, per dimensioni, professionalità e servizi erogati è diametralmente diverso a molte altre realtà europee. Il contoterzismo in Italia dovrà comunque continuare sulla strada della qualità e dei servizi altamente elevati sul versante della professionalità»

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