Da qualche tempo si è iniziato a sentir parlare di miele fatto senza usare le api, o come viene pubblicizzato, senza sfruttare le api. 

 

Un prodotto fatto con sciroppi zuccherini e estratti vegetali, proposto in alternativa al miele per salvaguardare le api e il loro benessere.

 

Un prodotto lanciato da una start up californiana e che prossimamente potrebbe essere venduto anche in Europa.

 

Così Pekka Pesonen, il segretario generale del Copa Cogeca, il Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole Convenzionali e e la Confederazione Generale delle Cooperative Agricole Convenzionali, ha scritto alla Commissione Europea, per chiedere la posizione dell'Ue sul tema e per portare le istanze e le rimostranze del mondo apistico.

 

E la risposta è stata chiara: in Europa quel prodotto non potrà chiamarsi miele.

 

Riportiamo di seguito la risposta integrale, tradotta in italiano, di Pierre Bascou, della Direzione Generale dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale:

 

"Egregio Signor Pesonen, grazie per la sua lettera del 10 febbraio 2023 che richiama la nostra attenzione su un possibile lancio sul mercato europeo di un prodotto alimentare che può essere venduto con il termine "miele" ma non è stato prodotto dalle api. Siete preoccupati che questo nuovo prodotto possa rappresentare una concorrenza sleale e una minaccia per gli apicoltori europei che producono miele autentico ottenuto da api.


Le assicuro che il prodotto alimentare menzionato negli articoli di giornale cui ha fatto riferimento nella sua lettera non sarebbe chiaramente conforme alla definizione di miele, di cui all'allegato I, punto 1, della Direttiva sul Miele (1): 'Il miele è la sostanza dolce naturale prodotta dalle api, Apis mellifera, dal nettare delle piante o dalle secrezioni di parti vive delle piante o dalle escrezioni di insetti succhiatori di piante sulle parti viventi delle piante, che le api raccolgono, trasformano con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi'.

 

Di conseguenza, tale prodotto alimentare non può essere legalmente commercializzato sul mercato dell'UE con il termine 'miele'.


La summenzionata definizione di miele, in combinato disposto con l'articolo 7 del Regolamento Fic sulle pratiche leali in materia di consumatori, garantisce che il termine 'miele' possa essere utilizzato solo per i prodotti definiti nella Direttiva sul Miele.

 

  1. Direttiva 2001/110/CE del Consiglio, del 20 dicembre 2001, relativa al miele;
  2. Regolamento (Ue) n. 1169/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.

Nel caso in cui sul mercato dell'UE compaiano prodotti alimentari che non rispondono alla definizione di miele ma che utilizzano la denominazione 'miele', le autorità nazionali competenti dovranno intraprendere le azioni legali appropriate. 

 

La presente lettera si basa sui dati forniti nella Sua lettera del 10 febbraio 2023 ed esprime il parere dei servizi della Commissione, ma non coinvolge la stessa. In caso di controversie che coinvolgano il diritto dell'Unione, spetta, in ultima analisi, alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea fornire un'interpretazione definitiva del diritto applicabile dall'Unione. 


In fede,
Pierre Bascou"

 

Ovviamente questo prodotto, se avrà i requisiti per essere venduto come alimento, potrà essere commercializzato in Europa, in accordo al principio della libertà di impresa, ma sarà uno dei vari surrogati dei prodotti zootecnici.

 

Quindi, come le bevande di soia o di riso non posso chiamarsi latte e la margarina non può chiamarsi burro, anche questo surrogato, magari anche buono, non potrà chiamarsi miele.