"In Salento l'abbandono e la desertificazione causata dalla xylella, uniti all'andamento climatico tropicale con afa, siccità e gli incendi quotidiani, hanno determinato il crollo della produzione di miele di oltre il 40%. Stesso scenario in provincia di Taranto, dove si assiste al dimezzamento dei mieli di agrumi, acacia ed eucalipto e si perderanno di questo passo nel tempo la maggior parte dei mieli monoflora" denuncia Daniela Margarito, referente del settore apistico della Coldiretti Puglia, che ricorda: "Salendo a Nord della Puglia in Capitanata, il clima pazzo con fenomeni violenti e controversi ha inciso negativamente sulla produzione".
L'inverno con temperature troppo alte, la pazza primavera segnata da gelate e grandinate e l'estate bollente - sottolinea la Coldiretti regionale - hanno creato gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare con un crollo dei raccolti per tutti i tipi, dall'acacia agli agrumi, dalla sulla ai millefiori.
Le difficoltà delle api - sottolinea Coldiretti Puglia - sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che sono un indicatore dello stato di salute dell'ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l'impollinazione dei fiori. Tre colture alimentari su quattro dipendono per resa e qualità dall'impollinazione degli insetti pronubi, le api tra questi, secondo la Fao. Tra i prodotti in pericolo ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni.
Di contro il mercato è letteralmente invaso da prodotto straniero - aggiunge Coldiretti Puglia - falsamente etichettato come miele che subisce fermentazioni, pastorizzazione, ultrafiltrazione, aggiunto invece a miscelazione di pollini, "taglio" con zuccheri, come quello derivato dal riso.
Il danno economico e ambientale colpisce la Puglia in una situazione in cui la svolta salutista dei consumatori per effetto della pandemia Covid-19 ha portato all'aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020, ma - evidenzia Coldiretti Puglia - sugli scaffali dei supermercati già più di un vasetto di miele su due viene dall'estero, con una produzione nazionale stimata pari a 18,5 milioni di chili nel 2020.